Sul cammino della costituenda società pubblico privato “Sannio Acque” si aprono falle e si addensano nubi. In diversi comuni sanniti spuntano dubbi e perplessità. La Corte dei Conti ha dato parere negativo sulla delibera di adesione, approvata a Paduli. Mentre il coordinatore del Consiglio del Distretto Idrico Sannita, Pompilio Forgione, continua a dire che non ci sono intoppi, si può andare avanti, perché a breve la regione farà la gara per individuare il socio privato. Come sbrogliare la matassa?
Per la Corte dei Conti alcuni passaggi non sarebbero conformi alla legge. Il modo di procedere, che nell’ottobre 2022, portò alla scelta della gestione pubblico-privata, non ha convinto, tra gli altri, il sindaco di Baselice, Lucio Ferella, che ha presentato ricorso al Tar, che ancora non si pronuncia. Nel gennaio scorso, il mastelliano Forgione, inviò una lettera a tutti i comuni, avvisandoli che, se non avessero aderito a “Sannio Aque”, rischiavano di essere commissariati. Molti accettarono, ma tanti ci hanno ripensato.
La situazione si ingarbuglia. Ma per il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, va tutto bene, basta modificare alcuni aspetti formali e poi si può proseguire tranquillamente. Tra i comuni che annullano la delibera di adesione, intanto, spicca quello di Faicchio, dove è sindaco Nino Lombardi, che è anche presidente della provincia, nonché colonnello mastelliano. Forse fa riflettere la scelta della gestione totalmente pubblica, fatta in cinque dei sette distretti in cui è divisa la Regione Campania.
“Si è arrivati al punto che -osserva Gabriele Corona di Altrabenevento- Forgione sostiene che una nuova delibera dei comuni non serve. Così, alla chetichella, prima dello scorso Natale, 15 persone del Consiglio di Distretto, sostituendo i 78 comuni del Sannio, approvano il Piano d’Ambito, il Piano Economico Finanziario, lo Statuto, i Patti Parasociali, il contratto di Gestione col socio privato. Sono 15 personaggi, di cui quattro nominati da Mastella, compresi due del Pd, che a Benevento ha una posizione diversa. Non sanno come uscirne. Coinvolgiamo professionalità e competenze nella battaglia”.
Per fare chiarezza sui punti controversi di un percorso in cui la parte privata potrebbe prendere il sopravvento e per rivendicare la gestione pubblica dell’acqua, si è svolta un’assemblea nel salone della Chiesa dei Cappuccini, alla quale ha partecipato anche padre Alex Zanotelli. Tra i promotori dell’iniziativa il “Comitato Sannita Acqua Bene Comune”, presieduto da Giannicola Seneca, che negli anni scorsi ha lanciato con successo una raccolta di firme contro la privatizzazione e per il rispetto del referendum.
“Nella società Sannio Acque -denuncia Ferella- il presidente lo sceglie Mastella, mentre l’amministratore delegato e il direttore generale spettano al socio privato. La partita non è chiusa. Dal Distretto continuano a tuonare: sarete obbligati a scegliere questa società. I comuni aderenti sono passati da 38 a 19. Senza il socio pubblico non si va da nessuna parte. Rimarranno solo Benevento e Solopaca? C’è una proposta di legge popolare regionale sul clima e sull’acqua. Servono 10 mila firme. Ce la possiamo fare”.
“L’acqua che avete nel Sannio e in Irpinia -conclude Zanotelli- è un grande tesoro. Tocca a noi impedire che finisca nelle grinfie delle multinazionali. Stiamo vivendo il momento più brutto e critico della storia umana. Ci stiamo giocando la vita del pianeta. La difesa dell’acqua è fondamentale. Coi cambiamenti climatici ne avremo sempre meno. Fermiamo le speculazioni. Il Papa ha parlato due volte. Ma il suo messaggio non passa nelle parrocchie. Rimango esterrefatto. Non resta che la disobbedienza civile”.
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