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Direttore Antonio Esposito

L'Università del Sannio specchio sul mondo e sul Mediterraneo - Molinari: "Il capo del governo non può sfuggire alle domande"
 

ven 26-01-2024 18:08 n.412, a.e.

L'Università del Sannio specchio sul mondo e sul Mediterraneo

Molinari: "Il capo del governo non può sfuggire alle domande"


“Le novità geopolitiche ci obbligano a studiare con umiltà. Soprattutto la geografia. E a concentrarci sul ruolo del Mediterraneo, conteso dalle tre maggiori potenze: Russia, Cina e Usa. Tutte e tre hanno bisogno di questo mare, che unisce tre continenti. Sui suoi fondali passa la maggior parte dei cavi ottici sottomarini, con le fibre ottiche che trasportano le  informazioni digitali. La terra più convolta è la Sicilia. Questo offre all’Italia grandi opportunità e responsabilità. Non possiamo stare a guardare”.

Con questa parole, il direttore de “La Repubblica”, Maurizio Molinari, tratteggia la sfida  in atto che punta a ridisegnare l’architettura globale, illustra i rischi e le prospettive. La sua riflessione è al centro della “Lectio Inauguralis”, tenuta per avviare l’Anno Accademico dell’Università del Sannio. Prima della cerimonia il pubblico si alza in piedi per dedicare un minuto di silenzio alle vittime delle guerre. Ai lati del palco dell’Auditorium Sant’Agostino ci sono le bandiere della pace. Parte l’Inno di Mameli in chiave jazz dell'Aucone Quartet.

La presenza di Molinari è troppo ghiotta per non chiedergli della polemica ingaggiata col governo. La linea del suo giornale non piace a Giorgia Meloni, che non ha risparmiato attacchi. “La libertà dell’informazione è cruciale  -dice il direttore- per il rispetto della Costituzione, per il lavoro dei giornalisti, che hanno il dovere di fare domande, così come gli esponenti della politica quello di rispondere. Primo tra tutti il Presidente del Consiglio. Più domande noi faremo, più risposte lei darà, la nostra democrazia sarà salda e vibrante”.

Il tema è stato ripreso da Clemente Mastella, che ha espresso solidarietà a Molinari. “Stai conducendo una battaglia di grande libertà -ha esclamato il sindaco di Benevento- ti sono vicino su questo, anche se non sempre le mie idee corrispondono con quelle di Repubblica. Voglio dirti con Ignazio Silone: “La libertà è la possibilità di dubitare, di mettere in discussione autorità religiose, autorità civili e soprattutto mettere in discussione la politica e i politici. Con l’Autonomia Differenziata aumenterà la fuga dei giovani dal sud”.

L’importanza di un’informazione libera e responsabile è stata sottolineata anche dal rettore Gerardo Canfora, che nella sua relazione ha presentato un quadro dei risultati raggiunti dall’ateneo, che festeggia 26 anni. “Le immatricolazioni sono aumentate del 16 per cento -ha precisato- il tasso di occupazione dei nostri laureati è dell’87,9 per cento. Abbiamo scelto come logo la “Scuola di Atene”, il celebre dipinto di Raffaello che rappresenta la dialettica tra i saperi. Il progetto di “Campus Urbano” va avanti. Ci sarà una nuova residenza universitaria, che nascerà a San Vittorino e nella Palazzina Zoppoli”.

Il rappresentante degli studenti, Raffaele Lucariello, citando Sergio Marchionne, chiede di smetterla con l’attendismo e di “riscoprire il senso e la dignità dell’impegno”, mentre Henintsoa Edmond, che viene dal Madagascar, racconta emozionata l’accoglienza ricevuta a Benevento. “Qui non ho trovato solo un luogo di studio -afferma- ma una comunità che ha trasformato la mie ansie in sicurezza. La diversità di culture ha arricchito il mio percorso, aprendo porte verso una comprensione più profonda del mondo”.

Sulla possibilità di costruire un futuro nel Sannio ha battuto il tasto il prorettore Giuseppe Marotta, perché per le aree interne, accanto alle ombre, si stanno accendendo diverse luci, grazie ad importanti progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, alle infrastrutture in cantiere, all’enogastronomia  e alle risorse ambientali. Sulla stessa scia il vicepresidente della regione Fulvio Bonavitacola. “Abbiamo lanciato sei filiere- ha ricordato-  proponendo ai comuni di mettersi in rete. Il Sannio può essere un laboratorio avanzato, può avere una marcia in più, anche per la presenza dell’università”.

Alla fine del suo discorso, Molinari si è soffermato sui cambiamenti climatici, i diritti digitali, la necessità di integrazione tra identità diverse. “Il cuore del Mediterraneo -ha concluso- batte nel bazar . Noi siamo paese di transito. La grande opportunità che abbiamo sono i nuovi italiani. Tanti vogliono venire a vivere da noi. Questo consente al nostro paese di avere più energie, sogni, speranze, anche per sfidare l’inverno demografico. Questa università del Mediterraneo,  specchio sul mondo, è una formidabile opportunità per i giovani, a patto, però, di avere l’umiltà di mettere in discussione quello che sappiamo. La nostra conoscenza deve essere fonte della nostra umiltà”.




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