L’incontro tra due mondi, la voglia di conoscersi, l’affiorare della malattia, il coraggio di combattere, un destino da costruire con amore. Lungo queste tappe si sviluppa la trama di “Costellazioni”, lo spettacolo portato in scena al Mulino Pacifico di Benevento da “Mutamenti- Teatro Civico 14”, nell’ambito di Obiettivo T, la rassegna della Solot. Gli attori protagonisti, Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli, hanno interpretato con intensa dolcezza e grande fisicità il testo di Nick Payne, liberamente adattato.
Sulla scena ci sono due vite, quella di Marianna, fisica teorica, e quella di Rolando, apicoltore. Il loro scorrere quotidiano è attraversato da spensieratezze e sorprese, sogni e incomprensioni, che si succedono come “costellazioni”. Si parla, si litiga, si perde, si sbaglia. Ma tutto ruota intorno al bisogno di amare. La richiesta che Rolando rilancia spesso nel dialogo è questa: “Mi vuoi sposare?”. La ragazza insegue la teoria quantistica per la quale esiste un universo parallelo, crede che la sua storia sia già scritta altrove.
La proposta di Rolando si scontra con le titubanze di Marianna, alle prese con la malattia della madre e alla ricerca di un approdo sentimentale sincero. Lui parla di alveari e di arnie, spiega che ci sono tre categorie: fuchi, api operaie e regina solitaria. Lei squaderna anche le sue avventure. Ma un giorno Marianna scopre di avere un tumore che le impedisce di parlare nel modo corretto. “Non riesco a trovare le parole -confiderà- non so se mi salverò”. Per scacciare le paure si va a lezione di ballo.
Il confronto tra i due si svolge sul filo della leggerezza, ma porta alla luce un mondo interiore in subbuglio. Le loro storie mirano a far capire che spesso nelle cose che avvengono una spiegazione lineare non c’è. Arrivano i risultati della biopsia. Il tumore è benigno. Comincia il calvario angosciante e stancante della cura. Si potrebbe andare in Svizzera, ci vogliono i soldi. Marianna è spaventata, vorrebbe la morte. Ma Rolando è disposto a tutto per aiutarla. Basterebbe solo avere più tempo per vivere e per amare.
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