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Il violino sfavillante di Zamuner tra il Romanticismo e la Spagna - Aria di festa, balli ed emozioni con l'Accademia di Santa Sofia
 

dom 03-03-2024 17:28 n.427, a.e.

Il violino sfavillante di Zamuner tra il Romanticismo e la Spagna

Aria di festa, balli ed emozioni con l'Accademia di Santa Sofia


Nelle mani di Riccardo Zamuner il violino s’incammina con dolcezza sulle orme di Cajkovskij. Scatta un’impennata squillante, seguono trilli sottili e leggeri ed infine un estatico approdo. Il musicista scuote la chioma accompagnando il ritmo. Parte così il concerto dell’Accademia di Santa Sofia, dedicato alle “Grandi Pagine Strumentali”, inserito nella Stagione Artistica organizzata con l’Università e il Conservatorio di Benevento. L’atmosfera dell’Auditorium di Sant’Agostino si colora di bellezza.

L’orchestra, composta da dodici elementi, è reduce da due importanti eventi, tenutesi a Roma presso la Società Dante Alighieri, e al Teatro Diana di Napoli. Il violinista Zamuner, 27 anni, si è diplomato al  Conservatorio di San Pietro a Maiella, si è perfezionato a Roma, Lugano e Cremona col maestro Salvatore Accardo, si è fatto conoscere ed apprezzare in Italia e in Europa. Con le “Grandi Pagine Strumentali” ha dato un’ulteriore prova del suo talento e della sua finezza interpretativa.

L’apertura della serata è affidata all’Elegia op.67 in memoria di Vasil’evich Samdrin, scritta da Cajkovskij, uno dei più rappresentativi compositori dell’epoca romantica. Il secondo brano è la Ciaccona in sol minore di Tomaso Antonio Vitali. L’armonia dei suoni scorre davanti agli occhi come un placido fiume. Si torna a Cajkovskij con la Meditation op.42 souvenir d’un lieu cher, un appassionato ricordo di un posto caro. Il violino vibra più forte, canta e prega, Zamuner solleva un piede, come in volo.

L’Accademia brilla, grazie alla bravura dei primi violini Zamuner, Federica Tranzillo, Elena Emelianova, Lorenza Maio e Bianca Agostini, dei secondi violini Emanuele Procaccini ed Alessandra Rigliari, delle viole Francesco Solombrino e Martina Iacò, dei violoncelli Danilo Squitieri e Alfredo Pirone, e del contrabbasso Gianluigi  Pennino. Per gli ultimi brani si aggiunge il tamburo di Cesare Palazzo Assunto, che porterà un tocco di festosità, che saluterà alzando la bacchetta al cielo.

Prima del concerto, Biagio Simonetti, docente Unisannio, ha parlato della statistica, che spesso ci guida nelle scelte della vita, soprattutto in situazioni di incertezza. Ma con i musicisti guidati da Zamuner andiamo sul sicuro. La conclusione porta il segno dell’allegria. C’è la “Zingaresca” di Pablo de Sarasate, con la  sensualità spagnola. C’è Luigi Boccherini col Quintetto per archi op.30 in do maggiore, scandito in “La campana dell’Ave Maria”,  “Il Rosario”, “Passa Calle” e “La Ritirata”. Ci sono due ballerini e le musiciste col pareo ai fianchi. C’è il bis sfavillante della “Ciarda” di Monti.



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