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Direttore Antonio Esposito

Le calde armonie di Bacharach ed Ellington al Museo Arcos - La sofisticata musica jazz di Erika Petti tra le sculture egizie
 

dom 24-03-2024 17:37 n.438, a.e.

Le calde armonie di Bacharach ed Ellington al Museo Arcos

La sofisticata musica jazz di Erika Petti tra le sculture egizie


Basta la prima canzone e l’atmosfera si fa morbida e vellutata nella sala del Museo Arcos, allestita per i concerti. Sul palco si esibiscono Erika Petti, voce e chitarra, Miriam Fornari al pianoforte e Lorenzo Mancini al basso. La cantante, di origini molisane, presenta il suo ultimo album, intitolato “Sophisticated”. L’appuntamento con la musica, per salutare l’arrivo della primavera, rientra nella rassegna promossa da “Sannio Europa” e diretta da Debora Capitanio. L’impronta stilistica è raffinata.

“Vogliamo omaggiare -spiega Petti- tre grandi compositori che hanno segnato le loro epoche con tanti successi. Si tratta di Michel Legrand, Burt Bacharach e Duke Ellington. Per offrirvi un assaggio del mondo di Hollywood, delle hit degli anni sessanta, della bellezza delle grandi orchestre e degli spiritual”. Si comincia con le calde sonorità del compositore francese, pianista e direttore d’orchestra, che coniugò il pop col jazz, realizzando diverse colonne sonore per famosi film.

“Con questo trio -osserva Capitanio- continuiamo ad ospitare musicisti di qualità, che  si distinguono per una felice contaminazione tra vari stili. Il nostro obiettivo è quello di fare cultura. Il Museo Arcos è sede di importanti reperti egizi. Tra questi possiamo ammirare la statua dell’imperatore Domiziano vestito da faraone, da poco tornato dalla  Domus Aurea di Roma”. Il concerto prende quota con le canzoni scritte da Bacharach per Dionne Warwick, come “Don’t make me over”, del 1969.

Il Trio continua il suo viaggio con “Close to you”.Nella scaletta sono inseriti alcuni brani composti da Erika Petti, come “Tornerai” e “Hai deciso e…”. Nella sua voce affiorano coloriture alla Ornella Vanoni. La musica si avvale della poesia. C’è, infatti, anche un testo scritto dal poeta venezuelano Josè Carlos Morgana. Per  l’omaggio al grande jazzista americano, si sceglie una canzone di Charles Mingus, “Duke Ellington’s  Sound Of Love”. Non manca un tuffo nella storia dei negri e della loro schiavitù. La chiusura è un coro. Canta anche la pianista. La convivialità porta la firma del Consorzio Tutela Vini Sannio, dell’Istituto Alberghiero di Benevento e dell’Azienda Agrituristica “Collina del Roseto”.



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