Il giovane direttore Francesco Lanzillotta ha aperto il concerto con un suo brano, composto alcuni anni fa. Si intitola “Invenzioni rapsodiche”, perché mira a contaminare in andamenti alti e bassi, lenti e veloci, la musica contemporanea col jazz. Il risultato è raffinato, colto e nello stesso tempo pop. L’Orchestra Filarmonica di Benevento segue con scioltezza le indicazioni del maestro. Il pubblico, venuto numeroso al Teatro Romano, si entusiasma, sottolineando con convinti applausi la conclusione del Festival Bct.
La musica apre le porte alla favola di “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev, che è il tema principale in scaletta. Sul palcoscenico appare Silvio Orlando, che porta per mano la nipotina Elena. “Questa favola è stata scritta nel 1936, proprio per te -esordirà l’attore- e per i bambini di tutte le epoche. Perché Prokofiev l’ha scritta? Per avviare ad un primo ascolto della musica i piccoli. Per questo ha voluto abbinare ogni personaggio ad uno strumento. Il protagonista è Pierino, che ha tanti amici e si trova in vacanza dal nonno”.
L’uccellino è rappresentato dal flauto, il gattino dal clarinetto, l’anatra dall’oboe, che è lo strumento più sentimentale, il nonno dal fagotto, il lupo dai corni, i cacciatori dai legni e dagli archi e Pierino da tutti insieme. La storia comincia in un giorno tranquillo, movimentato dalla paura per l’arrivo di un lupo. Chi può, sale su un albero, ma la povera anatra diventa un sol boccone per quel cattivo animale. A questo punto Pierino escogita uno stratagemma per catturare il lupo. Costruisce una corda col nodo scorsoio, che riesce ad infilare nella sua coda e a bloccarlo, appendendolo ad un ramo. Tutto il villaggio è in festa. Anche l’anatra è salva, vomitata dalla pancia del lupo, che l’ha ingoiata viva. Arrivano i cacciatori e torna la pace.
Tutti gli strumenti, all’unisono, salutano il lieto fine. Tra i messaggi più belli: l’animale catturato non viene ucciso, ma portato allo zoo. Questo è il desiderio di Pierino e di tutti i suoi amici. Silvio Orlando racconta e interpreta i vari personaggi con la freschezza narrativa di una volta, quando i nipotini ascoltavano i nonni attorno al focolare. I giovani musicisti accompagnano tutti i passi dei personaggi, in campagna, nella foresta, i momenti tesi e quelli di felicità, col sapiente uso degli strumenti. Parole e musica si abbracciano.
L’attore, voce recitante della favola, ha ricevuto alcuni omaggi dall’amministrazione comunale. La sua famiglia è originaria di Pesco Sannita. Poi il sindaco di Benevento l’ha invitato a tornare in città."L'aspettiamo -ha aggiunto-vediamo se possiamo fare altre cose con lei". “A questo punto -ha ironizzato Orlando- si dovrebbe dire “Viva Il Sindaco! Ma lei è notoriamente schivo. Sappiamo che ha animato la nostra scena politica. Auguro a Benevento un futuro importante. Ma non mi presento alle elezioni, nella sua lista sicuramente no. Potrebbe esserci una convergenza parallela.Comunque la vita è bella perché è varia. Grazie di essere venuti a farvi contagiare di risate, felicità, intelligenza, di idee e di tutte quelle bellissime vibrazioni che solo in un teatro si possono avere”.
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