Ripartono i Concerti di Primavera. Si festeggia il decennale della Fondazione dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Per la solenne occasione arriva al Teatro Comunale il flautista svizzero Sebastian Jacot, stella della musica internazionale, primo flauto dei Berliner Philarmoniker. “Per noi è un onore immenso -sottolinea Maya Martini- ospitare questo artista, rappresenta davvero la punta di diamante della nostra stagione. Riprendiamo un progetto messo nel cassetto sulla musica da camera del settecento”.
Comincia l’ensemble dell’Ofb, che si tuffa nelle note di Wolfang Amadeus Mozart, eseguendo il “Divertimento per archi in re minore”. L’atmosfera è dolce e assorta. I musicisti dialogano con garbo, accortezza e sicurezza. L’attesa per la star dura poco. Cambia lo scenario. C’è da suonare un altro brano mozartiano. Tocca a Sebastian Jacot, che si cimenta col “Quartetto per flauto e archi n.1 in re maggiore”. Il flautista, che è anche sassofonista, pattinatore e acrobata, accompagna col corpo la musica.
Come un maestro, un direttore d’orchestra, dirige la piccola navicella verso mete soavi. Il ritmo diventa sempre più brioso e danzante. “Sebastian -ricorda Martini- ha un estro innato, proviene da una famiglia di circensi. Questo concerto lo abbiamo organizzato insieme all’associazione Afi- Falaut, che ha anche una rivista. La nostra rassegna porta la firma di Beatrice Rana”. Il talento di Jacot incanta il pubblico. La sua passione per la musica iniziò a sei anni. Ha suonato, tra gli altri, con Claudio Abbado e Zubin Meta.
La squadra si rafforza. In scaletta c’è il “Concerto per flauto in re minore” di Carl Philip Emanuel Bach, il più bravo dei figli del più noto Sebastian Bach. Il flautista è mattatore. Sceglie i tempi con cura, incalza, si ferma, regala un assolo. Con lui si rimboccano le maniche, Salvatore Lombardo e Federica Paduano ai violini, Simona Ruisi alla viola, Emilio Mottola al violoncello, Perluigi Bartolo Gallo al contrabbasso e Debora Capitanio al clavicembalo. Per salutare, Jacot suona “Syrinx” di Claude Debussy.
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