“Quando mi chiedono qual è l’opera più importante realizzata per la mia città, io rispondo la “Comunità”. Ho usato i fondi strutturali per far stare insieme la gente, che deve uscire dai recinti dei pianerottoli. Ho puntato su asili nidi, parchi, giardini, attrezzature sportive. A Bari si può viaggiare su tutti gli autobus con 20 euro all’anno. Ho dato una mano ad associazioni, parrocchie, scuole, che rappresentano il tessuto sociale. Ho creato i Cantieri di Cittadinanza, primo passo per la ricerca di un lavoro”.
Parte dalla sua esperienza da sindaco, Antonio Decaro, tra i capilista del Partito Democratico per le elezioni europee, insieme a Lucia Annunziata e Pina Picierno. Per affrontare i problemi del Sud, c’è molto da lavorare in Europa, perché lì si fanno scelte che incidono sull’ambiente, l’agricoltura, il lavoro, i migranti. Con lui la città di Bari ha cambiato volto. I risultati raggiunti lo hanno portato ad essere uno dei sindaci più amati d’Italia e a ricoprire la carica di presidente dell’Anci.
“C’è qualcuno che si candida -osserva Decaro- chiedendo meno Europa. Non si comprende perché si presenta. Io voglio rappresentare gli amministratori e i popoli meridionali. Le regole si possono cambiare. La scelta è tra progressisti e nazionalisti. Noi raccogliamo il testimone di David Sassoli, compianto e stimato Presidente del Parlamento Europeo, che come bussola aveva l’accoglienza e la solidarietà. Se vogliamo un partito di massa, popolare, e un’Italia unita, dobbiamo avere un partito unito”.
I democratici di Benevento sembrano ricompattati. All’incontro con Decaro, tenutosi all’Hotel Traiano, si sono rivisti alcuni esponenti che si erano allontanati, hanno partecipato nuovi iscritti, come il consigliere comunale Francesco Farese, tanti amministratori. Prima del sindaco di Bari, hanno spiegato l’importanza del voto, i dirigenti Rosa Razzano e Giovanni Cacciano. “Mi candido come collettivo -ha sottolineato Decaro- serve un’Europa politica, che abbia una voce unica, soprattutto contro le guerre”.
Le più dure stoccate sono state scagliate contro il progetto del governo per l’Autonomia Differenziata. “Già oggi -ha detto- non abbiamo gli stessi diritti tra Nord e Sud. Con questa riforma, le regioni ricche andranno avanti e quelle povere resteranno indietro. Noi sindaci corriamo come Forrest Gump, ma senza risorse economiche non andiamo da nessuna parte. Se avessi gli stessi finanziamenti di Firenze e Bologna, anche a Bari i mezzi pubblici passerebbero ogni venti minuti”.
L’Europa, sognata dai nostri padri a Ventotene, può essere realizzata solo dai progressisti. “I parlamentari del centrodestra -ha concluso- anche quelli del Sannio, appoggiando l’ipotesi Calderoli, tradiscono il territorio e i valori della Costituzione. Ma, come dice Francesco De Gregori, in una sua canzone: “E poi la gente (perché è la gente che fa la storia), quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare”. La storia siamo noi. Andiamo a vincere”.
|