Il sogno del Parlamento Europeo è svanito. Gli “Stati Uniti d’Europa” non hanno superato il quorum, ma sono arrivati primi a Benevento e quarti nel Sannio. Su quella navicella si era imbarcata l’ex senatrice Alessandrina Lonardo, consorte del sindaco di Benevento, Clemente Mastella. Nel quartier generale di “Noi di Centro” è tempo di riflessioni. “Per noi è andata benissimo -dice Carmine Agostinelli, segretario provinciale- i sindaci sono stati distratti dalle amministrative, ma qui c’è il miglior risultato d’Italia”.
La candidata se la prende col poco tempo avuto a disposizione. Racconta di aver fatto 25 mila chilometri in appena trenta giorni. “Abbiamo dovuto subire -fa notare lady Sandra- la polarizzazione Schlein-Meloni, che ha offuscato tutti. Non abbiamo fatto i teatrini come loro. Si è parlato poco di contenuti. Nel Sannio ho ottenuto quasi 13 mila preferenze. Applaudiamo la Giorgia nazionale. Provo grande gioia, però, perché ho preso quasi tremila voti più di lei. L’abbiamo fermata alle Forche Caudine”.
I mastelliani abbracciano Sandra, che ringrazia per l’impegno profuso. Si sapeva che la partita era difficile. Sulle facce di molti c’è un certo smarrimento, ma il leader rilancia la sfida per la costruzione del centro. “Sui giornali -afferma Mastella- si parla di fenomeno Benevento. Si chiedono come mai resiste una forza locale. Il risultato mi incoraggia. Mi sento un po’ michelangiolesco. Siete voi il mio blocco di marmo, che resterà nella storia del paese”. Il partito Ndc ha perso due consiglieri regionali, andati altrove, ma l’autocritica non abita da queste parti.
Alla conferenza stampa, senza domande, c'erano, tra gli altri, il presidente della Provincia, Nino Lombardi, una folta pattuglia di assessori, da De Pierro a Pasquariello, da Chiusolo a Serluca, da Ambrosone a Cappa, tanti consiglieri comunali e sindaci sanniti, Domenico Russo della Gesesa, Raffaele Del Vecchio di “Sannio Europa”, Pasquale Iacovella per l’Ato, Vessichelli dell'Asi, Forgione per l'ente idrico, il presidente dell’Ance, Mario Ferraro , e lo staff di “Città Spettacolo” col direttore Renato Giordano.
Il leader sperava di prendere 50 mila voti in Campania, ma si è fermato sotto i 30 mila. A Benevento ha avuto poco più del 24 per cento, pur governando il comune da otto anni, la provincia e una miriade di enti. La delusione più cocente per lady Sandra, si registra forse a Ceppaloni, suo paese nativo, dove è seconda con 384 voti, dietro Forza Italia (562) e davanti a Luigi Barone della Lega (284). Ma non riesce ad arrivare prima neanche in diversi paesi guidati da sindaci mastelliani, come Faicchio o Guardia Sanframondi.
“Abbiamo combattuto -sottolinea Mastella- contro due mastodonti, come l’Inter e la Juve, senza parlamentari e ministri. La sinistra non potrà mai vincere senza il centro. Se Calenda si accorda con Renzi, ritirerò la querela contro di lui. Vi prometto che alle prossime regionali prenderemo 100 mila voti”. “Nel mio comune -fa sapere Lombardi, fresco riconfermato sindaco di Faicchio- ho avuto contro destra e sinistra, ma ho vinto. Non può continuare così. Rispetteremo solo chi ci rispetterà”.
Nella sede di Via Aldo Moro arrivano alla spicciolata altri amministratori. Un applauso accoglie il primo cittadino di Catelpagano, Geppino Pozzuto, dove Sandra ha conseguito la percentuale più alta del Sannio con più del 50 per cento. Dalla presidenza salutano Angelino Iannella, rieletto a Torrecuso. “Ho battuto -spiega- l’agguerrita cordata guidata da Libero Rillo, sostenuta dal consigliere regionale Mino Mortaruolo, da Carmine Fusco della Cia, da Giuseppe Sauchella e dall’assessore regionale Caputo, candidato con Sue”.
Nel pubblico c’è anche Francesco Galietta, neosindaco di Melizzano. “Sono stato per quindici anni vice -racconta- ed ora raccolgo quello che ho seminato”. Fino a quando potrà reggere il feudo elettorale mastelliano? “Per tutti c'è il viale del tramonto -commenta un dirigente- Mastella dovrebbe fare spazio ad una classe dirigente giovane”. “Clemente -conclude emozionato Agostinelli- ti ringrazio perché ti sei messo di nuovo in discussione. Tu sei il nostro collante. Quello che siamo lo dobbiamo a te”.
|