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Direttore Antonio Esposito

La bella riscoperta di Vico Noce tra quadri, sculture e memoria - Chiusolo: "Lasceremo qualche pennellata del nostro passaggio"
 

mer 04-09-2024 17:33 n.499, a.e.

La bella riscoperta di Vico Noce tra quadri, sculture e memoria

Chiusolo: "Lasceremo qualche pennellata del nostro passaggio"


Camminare tra profili di donne, barche nell’azzurro, orizzonti spumeggianti ed approdare davanti ad un quadro con banana, arancia, kiwi, melograno, con al centro una grande ananas. Per rivivere le belle stagioni della vita. Per sentire l’odore dei colori sulla pelle. Per ritrovare socialità scomparse. Queste le sensazioni scaturite dalla mostra “Il Bello d'ogn'Arte a cielo aperto”, allestita da un gruppo di artisti sanniti nel suggestivo Vico Noce di Benevento e terminata da pochi giorni.

Questo luogo è culla di storia e memoria, di artigianato e politica. C’erano una rinomata falegnameria e la sede del Partito Comunista Italiano. Quando a Benevento chiusero le  gallerie di Mario Razzano e Carmelo Bonifacio Malandrino, gli artisti sentirono il bisogno di avere spazi per confrontarsi. Ci pensarono Alfredo Verdile e Mario Rauso, che organizzarono una collettiva nell’ottobre del 1988.Quella esperienza ha ispirato l’idea di questa nuova esposizione, pensata ed organizzata dal giornalista Giuseppe Chiusolo.

Il vicolo è ridiventato salotto culturale, una vetrina di variegate espressioni artistiche, impreziosito dai quadri di Rauso e Verdile, Leonildo Bocchino e Salvatore Fiore, Leonardo Pappone e Vincenzo Marsico, dalle sculture di Mariano Goglia, dalle fotografie di Maurizio Iazeolla e Cosimo Colavolpe. “Il nostro intento -spiega Chiusolo- è stato quello di non disperdere la vocazione artistica e artigianale di Vico Noce, che collega l’Hortus Conclusus di Mimmo Paladino col Giardino del Mago di Riccardo Dalisi”.

La mostra è stata l’occasione per una chiacchierata sul futuro dell’arte. “Qui mi sento a casa -ha detto Francesco Cascino, organizzatore di Matera “Capitale della Cultura”- gli artisti raccontano il nostro tempo. La gente cerca persone, non mura”. “Per me è un segnale di maturità -ha osservato Antonella Tartaglia Polcini, assessore alla cultura- riunirsi e confrontarsi per costruire qualcosa insieme. Con le professionalità e le competenze si fa memoria e cultura. Così si abita attivamente la città”.

Questa immersione nell’arte non si ferma qui. “La mostra -conclude Chiusolo- si è svolta durante “Benevento Citta Spettacolo”, ma non ha nulla a che fare col festival. Avevamo chiesto al comune la pulizia del vicolo, una pedana, l’uso dell’Hortus,  un’adeguata illuminazione. Non abbiamo avuto nulla, anzi siamo stati ostacolati e siamo andati avanti da soli. Continueremo questa bella esperienza. Lasceremo il segno del nostro passaggio con due pennellate in alcuni angoli del vicolo”.






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