“Qua si rischia l’abbattimento di una struttura e non sappiamo se sarà ricostruita, perché i tempi sono rigidi. Il programma prevede che i lavori si devono completare entro il 31 marzo 2026. Solo 24 mesi per abbattere e ricostruire. Cose da pazzi. Il progetto presenta un sacco di errori. C’è un problema di volumetrie. Ci sono illegittimità. Viene considerato edificabile un tratto di strada che non lo è. Ci voleva una variante urbanistica, come ha suggerito il “validatore” Giovanni Quarantiello”.
Con queste parole, Gabriele Corona di Altra Benevento, manifesta i suoi timori sul percorso del progetto di “Abbattimento e Ricostruzione delle Scuole “Torre e Sala” al Viale Mellusi, che l’amministrazione comunale intende portare avanti, utilizzando il finanziamento di circa 17 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Contro questa operazione è sceso in campo un “Comitato Civico”, che si è fatto sentire con tante denunce, con un’assemblea pubblica ed una proposta alternativa.
“La Scuola Media “Torre” -fa notare Paola Caruso, portavoce del Comitato- è di grande qualità stilistica, è opera dell’architetto Vincenzo Miccolupi, che, con Piccinato e Frediani, animò il movimento razionalista. Per il quartiere è un’istituzione, un “monumento”. Il progetto del comune doveva essere bocciato, perché non era stato inserito in una programmazione triennale, come era richiesto dal bando. Al ministero gli hanno attribuito per magia due punti in più, grazie ai quali ha avuto il finanziamento”.
Per vederci chiaro partono gli esposti di Altra Benevento e le interrogazioni delle opposizioni. Il sindaco Clemente Mastella rintuzza tutte le osservazioni, ribadendo che per lui “la priorità è la sicurezza dei bambini e di chi lavora nella scuola”, che fermarsi adesso sarebbe “una follia”, che nelle due strutture esisterebbero problemi di “vulnerabilità sismica”. “Quelle due scuole -ribatte Corona- non sono mai state dichiarate inagibili. La “Torre” è stata frequentata fino a giugno scorso e la “Sala” è ancora attiva”.
Le voci del quartiere ondeggiano tra fatalismo e speranza. “La scuola media -dicono Rosario e Vincenzo- è un simbolo della zona, ha resistito a tutti i terremoti, andrebbe difesa e aggiustata. Hanno progettato una cosa più grande di loro. La gente è rassegnata. I lavori provocheranno disagi per alunni, genitori, docenti e commercianti”. “Speriamo -aggiunge Carlo Viola, titolare di un’erboristeria- che si rispettino i tempi previsti. Se per i tecnici è necessario abbattere, si vada avanti. Siamo disposti a fare sacrifici”.
Dall’assemblea tenuta presso la Chiesa dei Cappuccini arriva una proposta per sventare il rischio di abbattere e non ricostruire, dal momento che la vicenda sta sul tavolo del ministero per una verifica. “Facciamo un progetto di volumetrie in riduzione -conclude Corona- eliminiamo l’inutile auditorium, costruiamo la nuova scuola elementare “Sala”, lasciamo in piedi la “Torre”, migliorandola con interventi di recupero, restauro, messa in sicurezza. Si può rimediare agli errori e non si perde il finanziamento”.
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