L’Arco di Traiano affascina i turisti e da solo vale una visita a Benevento. Perché parla con la sua imponenza, con le immagini scolpite sulle sue pareti, col suo libero stagliarsi all’orizzonte. Al comune di Benevento hanno pensato, invece, che per aumentare il suo fascino e la sua attrattività, era necessario costruire un Lapidarium, contenente una serie di reperti archeologici. Così nasce il progetto “Emozionare è Valorizzare”, finanziato coi Fondi Pics (Programmi Integrati Città Sostenibile) con 1,8 milioni di euro.
Lo scopo è quello di “restituire all’Arco l’antico ruolo di porta d’accesso della città”. La struttura in vetro trasparente, simile ad un acquario, sarà come un piccolo museo, nel quale si potrà “entrare” con moderne tecnologie, con una mappa interattiva ed una audio guida. Ma l’operazione “Lapidarium” ha suscitato un vivace dibattito. Il sindaco Mastella e tutta la giunta comunale esultano per la geniale idea, mentre l’opposizione parla di “inutile offesa” ad uno degli archi più belli del mondo.
I reperti che saranno esposti nella teca provengono dalla Via Appia. La Sovrintendenza li ha selezionati con cura tra quelli conservati nei depositi di Viale Atlantici. Per ora sono otto testimonianze che risalgono all’età imperiale romana e al primo secolo avanti Cristo. Sono stati ritrovati tra Benevento, Pietrelcina, Apollosa, San Giorgio la Molara, San Nicola Manfredi, a Cellarulo e sulla Via Traiana. Si tratta di frammenti di un fregio dorico, di un rilievo deliaco e con gladiatori, di una sfinge alata senza testa, una statua di togato, di un’iscrizione, un modellino di torre urbica ed un cippo miliare.
“Questo è un intervento di grande importanza -dichiara il sindaco Mastella a Ntr24- perché qua tra poco chiuderanno l’Arco per lavori di manutenzione. Facciamo un altro passo verso la riscoperta del Sannio. Tutti quelli che arrivano restano stupiti, perché Benevento era molto ai margini, noi l’abbiamo portata fuori dalla marginalità. Bisogna fare in modo che sia la seconda scelta dopo Napoli. Serve un lavoro di squadra, dal comune agli industriali agli albergatori”.
Le critiche dell’opposizione non hanno per niente scalfito la linea della maggioranza. “Questa teca -fa notare Luigi Diego Perifano di Alternativa per Benevento- si poteva collocare nell’area museale di Sant’Ilario. Senza deturpare la maestosa bellezza dell’Arco, il simbolo della nostra città”. “La struttura è di dubbio gusto -sottolineano i consiglieri comunali del Pd- si è voluto procedere in maniera raffazzonata. La stessa sistemazione dei reperti si sta rivelando problematica e complessa”.
Sul Lapidarium fioccano domande e perplessità. Per valorizzare l'Arco era proprio necessario quel sofisticato "acquario"? Come si proteggerà la teca dalle intemperie e dai vandali? “Per intervenire in quell’area storica -rileva l’architetto Roberto Stallone- ci voleva un Concorso Internazionale di Idee. Ma per fare questo ci vuole visione”. “Col Lapidarium -ribatte il vicesindaco De Pierro- ci mettiamo al passo con le altre città d’arte”. Nel giardino accanto c’è un pannello con le parole delle storico Giovanni De Nicastro: “Devesi l’Arco rivivere con lo stupore e quasi adorare col silenzio”.
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