Ritorna a Benevento dopo quasi mezzo secolo l’Istituto di Storia del Risorgimento. La presentazione della sezione sannita, avvenuta nel cortile di Palazzo Paolo V, è stata abbinata con la discussione su una figura emblematica del periodo risorgimentale: l’arcidiacono santagatese Giuseppe Desiderio, eletto deputato nel parlamento del Regno delle Due Sicilie. A questo personaggio, lo storico, filosofo e giornalista Giancristiano Desiderio, suo conterraneo, nonché discendente, ha dedicato il libro “Vita, fede e libertà di Giuseppe Desiderio”, Iuorio Edizioni. Una storia sconosciuta del Risorgimento tra il 1820 e il 1821.
La discussione è partita dall’importanza politica e sociale del cattolicesimo liberale. “Mi sono imbattuto del tutto casualmente in questa figura -ha raccontato lo storico Desiderio- consultando l’elenco dei parlamentari del tempo. L’impegno del sacerdote Desiderio è interessante perché rientra nella tradizione civile del Mezzogiorno, non solo di Napoli, ma anche delle province. Figlio del Seminario al tempo del vescovo Alfonso Maria de’ Liguori, l’arcidiacono incrocia le idee illuministiche e diventa, diciamo così una testa calda con l’arrivo dei francesi, fino ad assumere un ruolo nella classe dirigente murattiana. La vicenda della Rivoluzione Napoletana, dimostra che la Monarchia Costituzionale sta in piedi se accetta la Costituzione”.
Per discutere del libro sono intervenuti, oltre all’autore, Carmine Pinto, direttore dell’Istituto Storico del Risorgimento Italiano, e Pier Luigi Rovito, socio del circolo sannita. L’Istituto di Storia del Risorgimento sarà guidato nel Sannio da Gaetano Pecora, presidente, Luigi Razzano, direttore, Morena Cecere, segretaria. La sezione beneventana ha già quasi cinquanta iscritti. Tra i soci fondatori, oltre a Rovito, Razzano e Desiderio, troviamo Antonio Gisondi e Angelo Bosco. Per le giovani generazioni daranno il loro contributo di studio e di ricerca, oltre a Cecere, Gustavo Nobili, Vito Varricchio, Maurizio Asprino e Alessio Scocca.
“Nel Sannio - ha ricordato Razzano- abbiamo molte figure risorgimentali che andrebbero approfondite. Il nostro obiettivo è quello di aprire una finestra su tanti fatti importanti dell’epoca, coinvolgendo le scuole e le altre associazioni culturali, nel reperimento di testi e documenti e in appuntamenti da organizzare insieme che cerchino di collegare il passato con l’attualità”. “Il cuore del problema è sempre la libertà di pensiero -ha concluso il giornalista Desiderio- perché, per dirla con Benedetto Croce, la libertà è lottante o non è”.
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