Quelli che si rivolgono alla Caritas di Benevento per chiedere aiuto sono oltre 650, in gran parte della città, ma sono anche molti quelli del territorio diocesano, da San Giorgio del Sannio a Cervinara. Le difficoltà maggiori si registrano al Rione Libertà, nella zona della Chiesa dell’ Addolorata e di Santa Maria degli Angeli. Il quadro della povertà è disegnato nell’annuale Dossier della Caritas, presentato al Centro “La Pace”. Ai poveri “cronici”, si aggiungono i nuovi, che faticano ad andare avanti pur lavorando.
“Le persone che si rivolgono ai nostri sportelli -rileva la sociologa Maria Pia Mercaldo- hanno incrementato le loro richieste, perché le loro indigenze si sono aggravate. Abbiamo 11 Centri d’Ascolto. Distribuiamo 38 mila pasti all’anno, in forte aumento dal 2022, per l’arrivo dei profughi ucraini. La percentuale è divisa a metà tra italiani e stranieri. I poveri sono soprattutto disoccupati con età matura, donne separate, divorziate o vedove con nessuna entrata economica, quelli con un lavoro precario”.
Dal Dossier emerge che i buoni market, che servono per la spesa alimentare, sono aumentati del 15 per cento, rispetto all’anno scorso. Ai bisogni di sostentamento, si aggiungono quelli di un supporto psicologico. L’incremento del disagio si vede anche dal dormitorio della Caritas, che ospita quasi cento persone, prima in gran parte stranieri, ma oggi con una buona percentuale di italiani, che, accanto alla mancanza di una dimora, denotano problemi psichici e di solitudine .
“Per far fronte a queste esigenze -spiega Mercaldo- è nato un progetto con i Servizi Sociali del comune di Benevento, che si chiama “Stazione di Posta”, che mira a gestire l’accoglienza, sia per la mensa, che il dormitorio. Il Centro Notturno, che sta a Santa Maria degli Angeli, non è sufficiente. Noi abbiamo più posti”. “Per questo -aggiunge il direttore Pasquale Zagarese- è stata stipulata la convenzione. E’ un progetto di collaborazione e di rete, che rientrerà nel futuro Piano Sociale”.
L’ultimo report dell’Istat dice che gli indigenti in Italia sono 5 milioni e 700 mila e che l’8 per cento degli occupati sono in povertà assoluta. La Caritas di Benevento, che opera dal 2012, ha aperto anche uno sportello per dipendenze e antiusura. “Ci sono poi -rileva Mercaldo- i problemi nascosti, come la ludopatia, molto diffusa sul territorio. Le persone hanno vergogna di venire da noi per parlarne. Tanti distruggono le famiglie per i debiti di gioco. Nel dossier raccontiamo una storia”.
Si tratta di un padre di famiglia di Benevento, con un lavoro normale, che per caso si trova a giocare un gratta e vinci. Al primo colpo, vince 100 euro e da allora si lascia prendere la mano, continuando a giocare sempre di più, fino ad indebitarsi. La famiglia si rivolge alla Caritas, che ha cercato di aiutarla. Per avere uno sguardo più puntuale sulla povertà è stato lanciato l’Osservatorio Sociale Sannio e sono stati messi in campo diversi progetti, come la Liuteria, tirocini formativi per l’inserimento di detenuti e disabili.
“Stiamo provando a realizzare -fa sapere Mercaldo- una comunità energetica rinnovabile. La diocesi ha individuato già le due sedi, una al Centro “La Pace” e un’altra presso il Seminario. L’energia prodotta sarà distribuita alle persone che ne faranno parte”. “Il nostro vescovo Felice Accrocca -conclude Zagarese- ha a cuore il futuro delle aree interne. Tra i nostri compiti c’è quello di dare lavoro ai meno abbienti. La risposta alla povertà non può essere l’assistenzialismo. C’è anche una povertà culturale da combattere, in collaborazione con le scuole. Guardiamo “Oltre la siepe”.
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