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Come sta la terra? Dove va il mondo? Confronto a Futuridea - Accrocca: "Si parla di riarmo. Penso a Gaza. Non vedo sdegno"
 

gio 05-12-2024 15:41 n.532, a.e.

Come sta la terra? Dove va il mondo? Confronto a Futuridea

Accrocca: "Si parla di riarmo. Penso a Gaza. Non vedo sdegno"


Come sta la terra? Dove va il mondo? Perché ancora tante guerre? Che fare per salvare il pianeta? Su queste domande sempre più assillanti e centrali si è sviluppato il confronto tra Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento,  e Carmine Nardone, presidente di Futuridea. L’occasione è scaturita dalla presentazione del libro di Donato Matassino e Mariaconsiglia Occidente, intitolato  “L’Autoctonia e la Biodiversità”- Strumenti “principe” per uno sviluppo sostenibile, svoltasi nel centro di Piano Cappelle.

L’ultimo rapporto sul consumo di suolo in Italia snocciola dati preoccupanti. Nel 2023 altri 72,5 chilometri quadrati sono stati occupati da cemento, asfalto e altre coperture artificiali, in pratica 20 ettari al giorno, quasi tre metri quadrati al secondo. Nel mondo scompaiono foreste e in molte zone si continua a desertificare. “Mentre diminuiscono i terreni da coltivare -osserva Nardone- c’è una corsa all’accaparramento della terra da parte di multinazionali e miliardari”.

Nel dibattito, coordinato dall’oncologo Tonino Pedicini, viene a galla il ruolo “multifunzionale” dell’agricoltura. Un aspetto evidenziato anche da Francesco Vespasiano, docente universitario, che, commentando il libro, coglie l’importanza del nesso tra sviluppo umano e benessere dei territori. “Il sistema economico-produttivo- fa notare- non è più sostenibile. Possiamo andare avanti solo difendendo l’ambiente. Per questo è un dovere conservare la biodiversità”.

L’ingiusta distribuzione delle risorse fa esplodere drammi e tragedie. “Basti pensare -aggiunge Nardone- che da gennaio 10 milioni sono morti per fame e 790 mila per mancanza d’acqua. I ricchi si accaparrano il denaro pubblico più dei poveri. Un milione di euro è andato anche alla regina Elisabetta. Il 3 per cento dei proprietari terrieri occupa il 52 per cento delle terra. Da presidente della provincia aiutai i bambini africani donando un trattore usato. Matassino ha destinato i suoi averi ad una scuola del Madagascar”.

La brutta strada che stiamo percorrendo accentua le disuguaglianze. “Siamo interconnessi -sottolinea Accrocca- la povertà degli uni favorisce la ricchezza degli altri. Il mondo è seduto su una Santabarbara. Non si trovano i soldi per la sanità, ma si parla di riarmo. Ci guadagnano soprattutto gli Usa, ma anche l’Italia produce armi. Il San Pio sarà declassato rispetto al Moscati di Avellino. Stiamo scivolando su una china pericolosa, ma non vedo sdegno. I politici sanno parlare alla pancia, non alla testa”.

Con questi chiari di luna, quali diritti possono rivendicare le aree interne? Come si può invertire la rotta? “Gli interventi -suggerisce l’arcivescovo- dovrebbero partire dalle periferie e non dal centro. Nella Bibbia la terra è descritta come un giardino. Ma spesso vincono l’avidità e l’egoismo. La vita è un dono per gli altri. Lavoriamo per una società armonica e inclusiva. Poi penso a Gaza, dove vivono 2 milioni di persone, senza cibo, acqua, medicinali. E’ agghiacciante. Ci stiamo anestetizzando”.



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