Attualità     Politica     Cultura    Reportage     Opinioni    Chi siamo    Contatti    Credits     

Direttore Antonio Esposito

Le melodie danzanti e vibranti di Noa al Teatro Comunale - La cantante israeliana: "Non pių guerra, sė alla pace e all'amore"
 

mer 18-12-2024 17:07 n.537, a.e.

Le melodie danzanti e vibranti di Noa al Teatro Comunale

La cantante israeliana: "Non pių guerra, sė alla pace e all'amore"


“Voglio cominciare questo concerto con tre parole: no, sì, grazie. No, non più guerra, non più violenza e spargimento di sangue, non più ostaggi e terrore, non più bombe e famiglie distrutte. Sì al rispetto e alla dignità, al dialogo, sì alla pace per tutti, in Israele, Palestina, Siria,  Libano, Ucraina, Russia, Sudan, Corea e Yemen, in tutti i luoghi dove stanno morendo in silenzio, lontano dai riflettori. Sì all’amore. Grazie, la musica è magia e portatrice di luce”.

Con questa messaggio comincia il viaggio musicale della cantante Noa al Teatro Comunale di Benevento per la stagione artistica organizzata dall’Accademia di Santa Sofia con il Conservatorio e l’Università del Sannio. La prima canzone si chiama “Shalom, Shalom”, che in ebraico vuol dire pace. La sua voce limpida diventa corale grazie all’Orchestra del Conservatorio, diretta da Francesco D’Ovidio. La musica prende subito un ritmo danzante, con Noa che suona i tamburi e invita il pubblico a battere le mani.

L’artista di fama internazionale è nata Israele, ma vive negli Stati Uniti. “La mia famiglia -spiega- è originaria dello Yemen. Ho scritto una canzone che racconta il pianto di una giovane donna, costretta a sposare un uomo che non ama. Le donne sono le prime vittime della guerra e della violenza, perché sono considerate proprietà e schiave. Ma le donne sono la chiave del futuro. Sorelle mie, levate la voce, non abbiate paura,  prendete l’iniziativa, perché  è il nostro momento, perché noi siamo la speranza”.

Il concerto, che si chiama “Noa Symphonic”, è impreziosito dall’Orchestra del Conservatorio “Nicola Sala” e dal chitarrista Gil Dor,  che l’accompagna da anni nelle sue tournee e col quale ha composto anche un disco dedicato a Bach. Si tratta di brani classici ironici e spigliati, che testimoniano la versatilità di Noa, che accanto ai suoi più noti successi, da "Don’t Know" a "Yuma", da "Look To Me"  a "Uri", rivisita con dolcezza melodica struggente anche alcune delle più belle canzoni napoletane.

Nell’aria si diffondono le note di “Santa Lucia luntana”, “Era de maggio”, “I’ te vurrià vasà”, “Tammurriata nera”. ”Siamo tutti connessi -fa notare- immaginate un grande villaggio virtuale in cui tutti ballano tenendosi per mano. Quanti migranti si mettono in cammino in cerca di un domani migliore. Ho fatto un disco su Napoli, intitolato “Noapolis”, forse in una vita passata sono stata napoletana”. La cantante saluta con “Ave Maria” e "La vita è bella”, chiama la mamma sul palco e ringrazia tutti gorgheggiando.

Il preludio culturale è affidato a Caterina Meglio, presidente del Conservatorio, che si sofferma su “Voice of heritage”: dal canto beneventano alla musica contemporanea”. “Col nostro progetto -fa sapere- siamo partiti da New York, dove siamo stati accolti da un teatro stracolmo. I ragazzi si sono esibiti col Canto Beneventano, grazie a Luisa Nardini, originaria del nostro territorio”. Il maestro D’Ovidio sottolinea il successo della serata. “Solo una cantante come Noa poteva trasmetterci tanta energia”.




Categ Cultura, letto 211 volte
 

 
  Apri WhatsApp   Apri Tweeter