Quanti tipi umani s’incontrano sul treno. La conversazione nasce spontanea quando ci sono da fare 9 ore di viaggio, con l’aggiunta di guasti tecnici e ritardi. Allora è bello conoscersi, parlando del più e del meno. Meglio se il capotreno è simpatico e cordiale. Si possono scoprire tanti curiosi personaggi, con i loro sogni e le loro “missioni”. Questa l’atmosfera in cui si svolge lo spettacolo “Napoli Venezia -Un’ora e mezzo di ritardo”, andato in scena al Mulino Pacifico, per la rassegna organizzata dalla Solot.
La caratteristica dei dialoghi tra i viaggiatori sta nell’improvvisazione.Vengono subito a galla le cose in comune. C’è il produttore di vino e la barista che serve superalcolici, uno psichiatra che si deve operare alla testa, una ragazza di professione “viaggiatrice”, una donna, che si sente erede di Robin Hood, che deva fare un colpo al Casinò, per rubare ai ricchi e dare ai poveri. Sulle loro parole piombano gli annunci del capotreno, interpretato da Gerardo Fierro, che fa il mestiere del nonno e rivela il suo animo bambino.
C’è chi viaggia per amore, chi per lavoro e chi per salute. I caratteri si formano pian piano sulla scena, con andamento quasi pirandelliano. Nei panni della donna rapinatrice c’è Dely Zinno, che sfodera lame e frecce, mette paura agli astanti, tanto che qualcuno pensa addirittura di ammazzarla. Al gioco partecipa anche il pubblico, che prima di entrare, ha compilato una scheda con un nome di fantasia e il motivo del viaggio. Spunta Artemisia Gentileschi, la grande artista napoletana. Qualcuna vuole fare l’astronauta.
Quando il capotreno avverte che c’è ritardo, tutti sono contenti. Ci si può conoscere meglio. I protagonisti hanno voglia di comunicare tra loro, rispetto ad una società che parla col cellulare. Con Fierro e Zinno recitano brillantemente Silvia Ranucci, Salvatore Aruta, Daniele Mennella e Valeria Salvi. La produzione porta la firma degli Amatori di Coffee Brecht. Si arriva finalmente a Venezia. “Quante persone belle -dirà il capotreno- si possono incontrare sul treno. Possono venire fuori idee nuove e qualche cambiamento”.
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