Attualità     Politica     Cultura    Reportage     Opinioni    Chi siamo    Contatti    Credits     

Direttore Antonio Esposito

La gioia di Pasquale, da Benevento a Wembley, per la storica finale. - "Ecco come ho realizzato un sogno"
 

mar 13-07-2021 12:52 n.54, di Antonio Esposito

La gioia di Pasquale, da Benevento a Wembley, per la storica finale.

"Ecco come ho realizzato un sogno"


Notte magica. Forza Azzurri! C’è chi da Benevento è andato a gridarlo a Wembley, nel tempio del calcio mondiale. Il giovane Pasquale Abbatiello, 23 anni, si è ritrovato improvvisamente a vivere un sogno. Come è stato possibile? “Quando è apparso l’annuncio della Lega Calcio -racconta emozionato- che dava l’opportunità a mille tifosi di partecipare al grande evento, mi sono iscritto senza troppe speranze. Il giorno dopo mi arriva una notifica : “Caro tifoso, provvedi al bonifico, sei stato preso”.

Così il beneventano Abbatiello è approdato a Wembley per la finale tra Italia e Inghilterra. Mercoledì scorso ha notato il post di Gianluca Di Marzo, noto giornalista sportivo, che invitava a prenotarsi per la partenza. Non ci ha pensato su due volte. Ha colto al volo l’occasione. “Ho fatto prima il bonifico di 610 euro per il viaggio aereo andata e ritorno - continua- e poi quello di 95 euro per il biglietto della partita. Stavo nel settore degli italiani, proprio lì dove ha esultato Bonucci dopo il gol del pareggio”. Partenza sabato scorso alle 12,00 da Fiumicino con l’Alitalia. Pasquale ha pagato tutto con parte di una borsa di studio universitaria. Un altro spicchio di Sannio ha sorriso così tra i colori azzurri, considerando anche che i genitori di Giovanni Di Lorenzo, pilastro della Nazionale, sono nativi di Bucciano, in provincia di Benevento.

Sugli spalti infervorati dello stadio inglese, nella bolgia dei cori, tutto è pronto per la sfida tanto attesa. Pasquale si gira intorno e tra le migliaia di tifosi chi ti va ad incontrare? Proprio uno che indossa la maglia giallorossa del Benevento. “Non lo conoscevo -rileva Abbatiello- ma appena l’ho visto, mi sono avvicinato, per farci coraggio. Si chiama Davide Di Nonno, fa il fisioterapista e lavora in provincia di Varese. Anche lui è beneventano. Lo stadio di Wembley è meraviglioso. I tifosi inglesi erano 60 mila, mentre noi italiani quasi settemila. Sembrava la classica trasferta. Poi loro sono massicci, cantano tutti, sono tutti scalmanati, alcuni anche pericolosi, ti tirano addosso gli oggetti. Qualche nostro tifoso è stato picchiato. C’è anche un video”.

Dopo appena due minuti la partita si mette male per l’Italia, arriva il gol degli inglesi. L’atmosfera si fa pesante. “C’è un clima infame -fa notare Pasquale- alla fine del primo tempo i supporter di casa hanno invaso il nostro settore. Si vede che molti erano venuti per far casino. Finiti i tempi regolamentari e supplementari, si va ai rigori. “L’euforia è alle stelle -evidenzia il tifoso beneventano- insieme all’ansia che cresce. Quando capitano queste soluzioni, io cerco di non vedere. Però pensavo che con Donnarumma in porta sarebbe andato tutto bene, perché quello para tutto con quelle mani, ma lo stesso non ho guardato l’ultimo tiro. Poi mi sono voltato ed ho visto sventolare mille bandiere tricolori, abbracci e lacrime”.

Il trionfo dell’Italia agli Europei di calcio ha suscitato commenti ironici o critici ovunque. Spigolando tra quelli dei beneventani, ce ne sono alcuni davvero simpatici e significativi. Le stoccate sono indirizzate soprattutto ai regnanti. “Mio Dio Altezze -scrive Maria Ricca- come siamo caduti in basso”. “Di questo campionato europeo -sottolinea Anna Maria Mollica- rimarrà un doppio ricordo: l’antisportività degli inglesi che fischiano il nostro inno e si tolgono la medaglia e la signorilità di Luis Enrique, allenatore della Spagna”. Qualcuno ha colorito il tutto in chiave beneventana: “A Regin –ha chiosato Luigi Razzano- e pèrs Filippo e o panaro”. Abbinando evidentemente  la recente perdita del marito con quella della coppa.

Quali sensazioni ha provato invece il nostro “piccolo eroe” al ritorno da Wembley? Quali sono le sue riflessioni sullo storico avvenimento? “Ho visto oltre 400 partite -afferma Abbatiello- ma questa è stata la più emozionante. Perché vedere la Nazionale, in quello stadio, con quell’atmosfera, la cerimonia conclusiva, non è soltanto una partita di calcio, ma tu senti che c’è qualcosa di più, che ha tante implicazioni politiche e culturali, la Brexit”.Pasquale Abbatiello è un appassionato tifoso del Benevento, si è diplomato al liceo “Giannone”, ora è studente di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, da poco anche rappresentante degli studenti. “Quando assisti -conclude- a Benevento-Juventus è sempre una partita di campionato. Ma questa vittoria sarà ricordata sempre. Insomma è un unicum. Ho provato davvero una grande gioia”.          



Categ Attualita', letto 1243 volte
 

 
  Apri WhatsApp   Apri Tweeter