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Direttore Antonio Esposito

Le belle sinfonie dell'Orchestra Filarmonica di Benevento - Antonio Pappano: "Con la musica contro il freddo del mondo"
 

lun 23-12-2024 14:55 n.540, a.e.

Le belle sinfonie dell'Orchestra Filarmonica di Benevento

Antonio Pappano: "Con la musica contro il freddo del mondo"


“Sono molto felice di essere qui. Comincerò con una sinfonia di Brahms, che rappresenta un passaggio dal buio alla luce, alla speranza. Ce n’è davvero bisogno per l’oscurità che attraversa il mondo. Vi auguro tanta serenità, gioia, tantissima musica e amore per la famiglia”. Con queste parole, Il maestro Antonio Pappano introduce il concerto,  che apre la Stagione Sinfonica dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Il Teatro Comunale, pienissimo in platea e nei palchi, s’immerge subito in un crescendo di emozioni.

Nell’aria si diffondono le note della Sinfonia di Brahms n.1 in do minore. Il ritmo parte lento, poi diventa danzante e ondeggiante. I musicisti dell’Ofb sfoggiano padronanza e slancio. Il direttore guida con destrezza, come avesse davanti una carrozza coi cavalli. Si galoppa, si vola in modo sempre più impetuoso, si corre, si rallenta. Antonio Pappano dirige roteando le mani, muovendo la bocca, saltellando. La sinfonia si snoda tra l’allegro, il delicato, l’allegretto, il brioso, il grazioso.

Segue la “Fantasia su Greensleeves” di Vaughan Williams. Il maestro pensa di invertire la scaletta per chiudere con un brano più natalizio. Siamo alla Suite dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky, scandita in Marcia, Valzer dei Fiori, Danza Russa e Trepak. L’atmosfera si fa più popolare, leggera e spumeggiante. Sullo sfondo si disegna l’armonia dei corpi che ballano, si prendono e si lasciano, con passi sempre più veloci e frenetici. Si chiude con “Sleigh ride” di Anderson, tra suoni scintillanti e schiocchi di frusta.

Il maestro Pappano riceverà la cittadinanza onoraria del comune di Benevento. L’incontro con l’Orchestra Filarmonica risale a diversi anni fa. “Con questi giovani -fa sapere- condivido l’amore per la musica, con loro ho un rapporto emotivo. Un maestro deve insegnare, guidare, cercare di essere generoso il più possibile. Questo teatro è un abbraccio, perché crea comunità e intimità. Voglio che usciamo da qui contenti e pieni di ottimismo. Stiamo vivendo un freddo atmosferico e psicologico”. Saluta tra fragorosi applausi e firmando alcune copie de “La mia vita in musica”, la sua autobiografia.

La sua carriera è fatta di sacrifici e di studio. Cominciò accompagnando il padre Pasquale al pianoforte in Inghilterra, dove i suoi genitori emigrarono da Castelfranco in Miscano, un paesino sannita. Ed oggi è annoverato trai più grandi direttori d’orchestra al mondo. Ha suonato per anni con la Royal Opera House di Londra e l’Accademia di Santa Cecilia, da Israele a Chicago, dirigendo artisti di fama mondiale, come Placido Domingo e Cecilia Gasdia. Ha ricevuto il titolo di baronetto.

I musicisti dell’Ofb hanno seguito i suoi consigli, allestendo una stagione sinfonica rinnovata e varia, che prevede il prossimo 25 gennaio “I Fiati di Santa Cecilia” , diretti da Michele Spotti, a febbraio “Romanticismo Puro” con Andrea Cicalese, a marzo “Happy Birthday Ravel” con Beatrice Rana al pianoforte, che è la direttrice artistica dell’orchestra, ad aprile “Tchaikovsky”, con Ettore Pagano al violoncello, a maggio “Histoire de Babar” con Paolo Ruffini, voce narrante.






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