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Il Sannio, governato da Mastella, prigioniero del trasformismo - Nino Lombardi: "Si assale la Rocca col pensiero alle Regionali"
 

mar 31-12-2024 17:07 n.542, a.e.

Il Sannio, governato da Mastella, prigioniero del trasformismo

Nino Lombardi: "Si assale la Rocca col pensiero alle Regionali"


L’approdo del mastelliano Carmine Agostinelli nelle file dei meloniani fa saltare l’equilibrio già precario della maggioranza alla Rocca dei Rettori. Uno scossone per la barca guidata dal presidente Nino Lombardi, che, pur essendo finito in minoranza, porta in consiglio provinciale argomenti importanti, confidando nella “responsabilità” dell’opposizione, che può contare su sei consiglieri, contro i cinque del monocolore mastelliano, scaturito dalle ultime elezioni. Ma il buon cuore in politica non esiste.

Una mossa azzardata, che provoca la bocciatura del Dup  (Documento Unico di Programmazione) e del rinnovo del contratto all’Asea, che si dovrebbe occupare di gestione e manutenzione della Diga di Campolattaro, il più grande investimento del Mezzogiorno, che si avvale di un finanziamento di 700 milioni di euro tra ministero e Regione Campania. Per fortuna, dal ciclone di fine anno si salvano le partecipate, “Sannio Europa” e “Samte”, grazie all’astensione delle opposizioni.

Il presidente Lombardi difende con le unghie e con i denti il suo operato, rivendicando risultati per le scuole, la viabilità, per la cultura, col costituendo Museo Egizio. Mostrandosi ingenuamente meravigliato del trasformismo e dimenticando che il suo capo, Clemente Mastella, in passato è stato protagonista di vari cambiamenti di casacca, passando con disinvoltura dal centrodestra al centrosinistra e viceversa. “Sento aria di assalto alla Rocca -sbotta amareggiato- sono partite le manovre per le elezioni regionali”.

Quelli dell’opposizione, composta da Partito Democratico, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno rispettivamente due consiglieri, hanno chiesto a più riprese un confronto per costruire insieme la programmazione. Per legge il presidente non è sfiduciabile. Come può continuare il cammino un’amministrazione provinciale, che non ha più la maggioranza? Qui entra in gioco il coinvolgimento di tutte le forze politiche per un programma di “salute pubblica” o di fine legislatura.

“Dobbiamo rilanciare il ruolo del consiglio provinciale -osserva Giuseppe Ruggiero, capogruppo Pd- non siamo dei ratificatori. Sappiamo che la legge elettorale per la provincia è sbagliata. Il documento del PTCP, l’abbiamo ricevuto solo tre giorni fa. Discutiamo sul futuro del Sannio, che si sta spopolando. Non teniamo una strategia sull’acqua, sui rifiuti, sul dissesto idrogeologico. Facciamo l’assemblea dei sindaci”. I forzisti  si spingono a chiedere le dimissioni del presidente.

Dai banchi dei mastelliani se la prendono soprattutto con Agostinelli, che fino a pochi mesi fa era segretario provinciale del partito di Mastella. “Tu hai votato il bilancio -attaccano Antonio Capuano e Nascenzio Iannace- la tua posizione è incomprensibile. Sei stato eletto coi voti del nostro campo. Ti dovresti dimettere e lasciare il posto a chi viene dopo”. “Il mio passaggio a Fdi -ribatte Agostinelli- fa parte delle dinamiche politiche. Avevamo proposto a Lombardi di non arrivare alla conta. Non ci ha ascoltato”.

L’accorato intervento del presidente non fa cambiare la linea degli oppositori. “Sono stato sempre aperto al confronto -spiega- le competenze della provincia riguardano solo le scuole e la viabilità. Ho intercettato 100 milioni di euro per le strade e 44 di questi per la Fortorina e per Foiano, dove è sindaco Ruggiero. Non c’è un istituto scolastico non finanziato. Si è cominciato lo svuotamento dello Stir di Casalduni, in supplenza dell’Ato. Non vi interessano i problemi. Seguite logiche partitiche”.

Per avere un voto favorevole, Lombardi gioca tutte le carte, ritira il PTCP, cita finanche il rigore di Socrate. “Abbiamo colorato il Dup di tante cose -sostiene con fervore- avremo il Museo Egizio, terzo al mondo dopo il Cairo e Torino. Io sono democristiano e cristiano. Possiamo discutere di tutto. Chiedete rispetto del territorio al Ministero e alla Regione. Per il Dup salirò dal prefetto che nominerà un commissario”. Il Sannio, governato da Mastella, resta coi suoi problemi irrisolti, impigliato nel trasformismo.





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