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Direttore Antonio Esposito

Concerto sfavillante col giovane Quadrini al Teatro Comunale - Atmosfera felliniana tra ballerine, palloni e la zampogna di Ricci
 

gio 02-01-2025 16:47 n.543, a.e.

Concerto sfavillante col giovane Quadrini al Teatro Comunale

Atmosfera felliniana tra ballerine, palloni e la zampogna di Ricci


La musica a braccetto con la danza e la zampogna come ospite d’onore. Per creare il giusto clima di festa e di rinascita. Per avviare l’anno nuovo su un sentiero di bellezza. Con questi slanci ha preso il volo il “Gran Concerto di Capodanno” nel Teatro Comunale di Benevento, eseguito dall’Orchestra Internazionale della Campania, diretta dal giovane maestro Veaceslav Quadrini Ceaicovschi. Un evento, giunto alla XXXII edizione, che ha riscosso ancora una volta il plauso entusiastico del pubblico.

Gli orchestrali, immersi in una scenografia floreale, cominciano con “L’Italiana in Algeri” di Gioacchino Rossini. Il ritmo sembra bandistico, per le frequenti sferragliate di tromba, ma poi si discioglie lento e sinuoso. Sulla stessa scia s’incammina “Cavalleria leggera” di Von Suppè, che alterna l’andante con lievi marcette. La musica esplode pomposa e fastosa con “Baccanale” di Bizet, tratto dall’opera “Samson e Dalila”. Le note incalzano e disegnano movimenti galoppanti e rotolanti.

I brani sono introdotti con garbo da brevi note di Mario Collarile, che ripercorre con Giuseppe De Marco la nascita del concerto, racconta aneddoti e curiosità, ricorda che l’Orchestra è formata da musicisti di tutta la Campania e tra questi cita i beneventani Vanni Miele al contrabbasso ed Erika Verga al violino. L’atmosfera si riscalda con la zampogna di Piero Ricci, che spunta in mezzo alla platea, annunciato dai passi di una ballerina. Lo “zampognista” molisano suona  “Mainarde” e “Natale Internazionale”.

Che cosa ha di magico questo strumento antico? L’artista, che si è esibito anche alla Scala di Milano con Riccardo Muti, spiega che la sua passione ha radici nella sua famiglia e nella sua terra. “La zampogna è femmina -sottolinea con ironia- mi piace tanto perché a differenza di mia moglie fa quello che dico io”. Il giovane Quadrini è figlio d’arte, comincia a suonare già a otto anni, seguito dalla madre Natalia. Consegue il diploma in violino e viola col massimo dei voti, si fa apprezzare in diverse città europee.

I colori del concerto si fanno sempre più sfavillanti, con il valzer di Lehar, “Oro e Argento”  e con le musiche della Famiglia Strauss. Scendono in campo le ballerine, allieve della Scuola Cotroneo, ravvivando la platea col lancio di grandi palloni bianchi, che raggiungono gli spettatori nei palchetti. Regalando sensazioni felliniane. Quando l’orchestra esegue la Polca Cucù, quella dei Sospiri, dei Chiacchieroni e della Risata, il maestro si gira verso il pubblico per sentire le voci della gente.

La zampogna dialoga soprattutto coi violini, i violoncelli e i contrabbassi. Nelle polke brillano staffilate di trombe e tromboni. Il maestro e i 50 orchestrali sfoggiano sicurezza e scioltezza.Chiudono con "Sul bel Danubio blu" e la Marcia di Radetzky. Gli organizzatori possono ritenersi soddisfatti. Il concerto ha consolidato una tradizione. Hanno collaborato il comune, la Regione Campania, il Ministero della Cultura, la Fondazione Benevento Città Spettacolo, l’associazione “Musica Insieme” e l’Accademia delle Opere.






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