 "Se il clima cambia, è colpa dell'uomo. Il problema è culturale. Per invertire la rotta, dobbiamo dare tutti il nostro contributo. Quando i ghiacciai si sciolgono, non è solo perdita di bellezza estetica, ma perdita di risorse idriche. Bisogna fare in modo che i nostri acquedotti non siano colabrodo, smetterla di innaffiare il giardino con acqua potabile, recuperare le acque reflue per l’agricoltura. Per la scienza dovremmo mantenerci entro i due gradi, ma stiamo galoppando allegramente verso i tre"
Il monito di Antonello Pasini è chiaro e forte. Nella sua “Lectio Magistralis” per l’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università del Sannio, l’illustre climatologo spiega attraverso i grafici le svolte più emblematiche del riscaldamento globale. Spicca subito la deriva intrapresa negli ultimi cinquant’anni, con la temperatura aumentata di un grado, mentre prima per un simile balzo ci volevano dieci secoli. In questo quadro l’Italia si è riscaldata il doppio della media globale.
L’ateneo sannita conferma il suo legame col territorio ed il fisico si complimenta con la crescita delle iscrizioni, nonostante il calo annuale di duemila abitanti a livello provinciale. “Il numero delle nuove matricole -rileva il rettore Gerardo Canfora- ha raggiunto quota 1104, con un incremento di quasi il venti per cento rispetto all’anno scorso. Per il PNRR abbiamo messo in campo 19 progetti, per un importo complessivo di 5 milioni e 830 mila euro. Sta anche in questo la qualità della nostra ricerca”.
Il Campus Urbano continua ad ampliarsi. A San Vittorino e Palazzo Zoppoli saranno realizzate 68 residenze universitarie. “L’Università - aggiunge Canfora- è ancora un ascensore sociale. Io sono figlio di un operaio specializzato delle Ferrovie dello Stato e di una casalinga. Qui ho trovato un luogo di riscatto, il biglietto per il futuro. Cosa accadrà con la precarizzazione crescente del personale e con i recenti pesanti tagli? Difendiamo il ruolo delle università, che hanno una valenza maggiore nelle aree interne”.
L’argomento trattato da Pasini è stato accolto con grande interesse dagli studenti e dalle istituzioni. “Viviamo in una cornice internazionale da frastuono -dice Clemente Mastella, sindaco di Benevento- c’è quasi un senso capovolto della storia. Ci domandiamo come andrà a finire. Nella terra delle Grandi Religioni c’è il fragore delle armi, Dio sembra ritirarsi. Qui vicino vediamo il dominio. Per dirla con Galimberti l’etica unica sembra quella del viandante. A voi studenti auguro di viaggiare come l'Ulisse dantesco”.
Il quadro tracciato dal climatologo è davvero impressionante. Ai tempi del colonnello Bernacca, sentivamo parlare dell’arrivo dell’Anticiclone delle Azzorre ed era estate. Oggi siamo invasi dagli anticicloni Africani. “L’energia che manda il sole è sempre la stessa -fa notare il ricercatore- quella che esce dalla terra ha subito un grande aumento, a causa dell’Anidride Carbonica immessa nell’atmosfera. La colpa è delle azioni umane. Come la deforestazione. Noi nel Mediterraneo siamo un punto critico”.
Cosa accadrà, andando con questo passo? Cosa si può fare per ridurre l’impatto? “Se continueremo a immettere Co2 , metano, gas serra, in atmosfera, in maniera così esagerata -afferma Pasini- arriveremo a 5 gradi di aumento su scala globale per la fine di questo secolo. In Italia, il nord si è salvato con le nevicate tardive, mentre al sud c’è il problema enorme della siccità. Lo sconvolgimento si è visto con l’alluvione dell’Emilia Romagna. La parola d’ordine è “mitigare ed adattare”.
Le prime avvisaglie disastrose arrivano dal Sahel, dove vivono 250 milioni di persone. Qui la desertificazione sta provocando una lotta per le risorse idriche. Nascono bande che reclutano i poveri. “Se questa gente -conclude Pasini- non ha niente da mangiare, da qualche parte deve andare. Gli impatti della crisi si riverseranno sull’agricoltura, la salute e la sicurezza. Le emissioni di anidride carbonica provengono dai paesi più ricchi. Prendiamone coscienza, realizzando comunità energetiche. Spingiamo sulla politica per armonizzare l’uomo con la natura, l’ambiente con i diritti e la pace”.

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