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L'incontro di De Luca coi sindaci a Toppa Infuocata e Morcone - "Qui portiamo risultati, a dispetto di qualche pinguino sannita"
 

lun 03-02-2025 18:19 n.557, a.e.

L'incontro di De Luca coi sindaci a Toppa Infuocata e Morcone

"Qui portiamo risultati, a dispetto di qualche pinguino sannita"


Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, torna nel Sannio dopo la Festa dell’Unità di Foiano dello scorso ottobre. Questa volta l’appuntamento è istituzionale. Senza bandiere di partito. Il clima è già elettorale. Anche se è venuto a verificare il lavoro fatto con gli amministratori locali. Parte di buon mattino dalla discarica risanata di Toppa Infuocata,  poi si sposta a Morcone, per fare il punto sulla Diga di Campolattaro e per mettere la prima pietra della Casa di Comunità.

“Qui -attacca- non veniamo a fare annunci, ma portiamo risultati. Per togliere le 65 mila tonnellate di Ecoballe a Toppa Infuocata, abbiamo impegnato 15 milioni di euro. Senza l’intervento della Regione sarebbero rimaste lì fino al tremila. Nel giro di un anno e mezzo bonificheremo tutto il territorio regionale. Per il Sannio ci sarà una Stazione di Trasferenza a Casalduni, ripartirà la linea dello Stir, ormai svuotato dopo l’incendio. Potete completare il Ciclo dei Rifiuti”.

La sua visita nel Tammaro è colorata d’orgoglio. Il risanamento ambientale effettuato nella discarica di Fragneto Monforte era atteso da anni. La svolta viene accolta con grande soddisfazione dal sindaco Luigi Facchino, dal presidente della Provincia, Nino Lombardi, dal consigliere regionale del Pd, Mino Mortaruolo, che ha promosso l’incontro. “Tra pochi giorni -dice Lombardi- consegneremo l''invaso. Con la Regione abbiamo definito i più importanti investimenti, dalla Fondo Valle Isclero alla Vitulanese alla Fortorina”.

Il breve tour prosegue a Morcone. Lungo la strada che porta al municipio, le maestre e gli alunni della scuola elementare si affacciano per salutarlo e lui ricambia. A fare gli onori di casa c’è il sindaco Luigino Ciarlo, con la folta pattuglia di colleghi della Valle del Tammaro, con Nino Lombardi e i presidenti di Asea e Samte, Giovanni Mastrocinque e Domenico Mauro. “Con me -sottolinea- le aree interne non sono più abbandonate, hanno la stessa dignità di Napoli e dei comuni della fascia costiera”.

La zona è il cuore della Diga di Campolattaro, l’investimento più significativo del mezzogiorno, per un importo di 700 milioni di euro, tra ministero e regione. “L’intervento -afferma il presidente- è decisivo per avere l’autonomia idrica della Campania. L’acqua dell’invaso sarà destinata all’uso potabile e all’agricoltura. Faremo anche il Contratto di Lago. Dobbiamo avere gli occhi aperti, perché sento che il governo vorrebbe mettere in secondo piano i lavori per la diga, che non terminerebbero entro il 2026”.

Quando i giornalisti gli chiedono di candidature, Terzo Mandato e dei rapporti con Mastella, De Luca liquida tutto come “pettegolezzo e gossip”, con battute scherzose. “Qui si parla di questioni concrete -ribatte- di ambiente, acqua, sanità. La politica politicante non serve a niente. Il mio rapporto con Mastella è normale, amichevole, stiamo nelle istituzioni. Lui è molto più giovane di me, si gode la vita, io lavoro”. Ma sulla sanità il presidente s’infervora, scaglia una stoccata al deputato forzista Francesco Maria Rubano.

“Stiamo realizzando dieci nuovi ospedali  -conclude- e 170 Case di Comunità. Saremo i primi in Italia per le liste d’attesa. Pur avendo meno fondi e medici di altre regioni. Faremo un’iniziativa pubblica. A Sant’Agata dei Goti nascerà un Polo Oncologico eccellente. A dispetto di qualche pinguino dell’opposizione, un parlamentare, che ha un cognome che è un presagio, è sbagliato l’accento, che pensa solo a fare comunicati sulle scemenze. Riapriamo il Pronto Soccorso di notte a Sant’Agata! Ma dove sono i medici? Parlasse col suo ministro e si facesse mandare risorse e personale. L’ispezione? Dovrei farla io al ministero”.






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