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Il cielo e il mare di Napoli nelle canzoni dei migranti in America - Il concerto dolente e divertente di Gennaro Del Piano al Pacifico
 

sab 08-02-2025 16:55 n.558, a.e.

Il cielo e il mare di Napoli nelle canzoni dei migranti in America

Il concerto dolente e divertente di Gennaro Del Piano al Pacifico


La scoperta dell’America per tanti napoletani si trasformò ben presto in rimpianto per la terra lasciata. Il miraggio di fare fortuna si scontrò con mille difficoltà. Quelli che s’integrarono e s’industriarono coronarono il loro sogno. Ma nel loro cuore c’era sempre la nostalgia di Napoli. Quel mondo nuovo fu un crogiolo d’umanità, che ispirò tante canzoni, dolenti e divertenti. Questo il cuore dello spettacolo “E io lasso ‘a casa mia”,  portato in scena al Mulino Pacifico dall’ Ensemble Heliopolis.

La partenza sui bastimenti è accompagnata dal segreto desiderio del ritorno, che difficilmente ci sarà. Per ricordare la bellezza della propria città, si scrivono diverse melodie. I musicisti ripercorrono col giusto afflato, quasi con tenerezza, le vicende dei protagonisti. L’atmosfera è resa poetica dalle immagini in bianco e nero, che fanno da sfondo. Porti affollati, gente con povere valigie, navi pronte a salpare, mani che salutano con fazzoletti bianchi. Dall’America pensano al mare di Posillipo e al cielo di Napoli.

Il concerto porta alla luce testi poco noti, frutto di un'accurata ricerca, intrecciandoli con altri più famosi. La “navigazione” è coinvolgente, perché fa rivivere con intensità e scioltezza i momenti di sofferenza e di speranza degli emigranti napoletani. La band è composta da Gennaro Del Piano, ideatore dello spettacolo, canto e voce recitante, Valentina Clemente, canto e voce recitante, da Francesco Natale, chitarra e banjo, Sergio Prozzo, mandola e mandolino, Peppe Timbro al contrabbasso.

Le canzoni parlano di lettere, di “pane e fatica”, di tristezza, di famiglie scombussolate. Suggestiva l’interpretazione di “’A cartulina e Napule”, portata al successo in America da Gilda Mignonette e scritta nel 1927 da Pasquale Buongiovanni e Giuseppe De Luca, emigrati a New York. Ma i napoletani sanno  ridere anche nelle situazioni più disperate. Nascono così brani spassosi su coloro che si sono “americanizzati” e parlano il "broccolino", la lingua  degli italoamericani di Brooklyn.

La cantante sfoggia la sua bravura quando racconta la storia di Mariannina, che viene invitata a parlare “comme t’ha fatto mammeta”. Arriva la parodia di “Santa Lucia Luntana”, con un frizzante Del Piano, che indossa paglietta e papillon. Il folto pubblico apprezza con ripetuti applausi. “Volevamo porre l’accento sulle migrazioni di oggi -conclude Del Piano- tante persone soffrono per aver lasciato la propria casa. Ma c'è qualcuno al governo, in America, la maggiore democrazia del mondo, che ritiene i migranti “sacchi di spazzatura”. Una cosa molto triste e dolorosa. Guardiamo il problema con occhi diversi”.



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