 L’avvio è lento, sussurrato, come un sibilo, poi la musica si scioglie in una danza leggera. Comincia così il concerto che l’Orchestra Filarmonica di Benevento dedica a Maurice Ravel, a 150 anni dalla nascita. Si esegue “Pavane pour una infante defunte”. Dirige Giampaolo Bisanti. Ma l’attesa nel Teatro Comunale strapieno è tutta per lei, la star del pianoforte Beatrice Rana. Appare in uno scintillante vestito giallo e l’Happy Birthday Ravel può prendere il volo. La musica trotta, tintinna ed incalza.
La pianista, nata a Copertino, in provincia di Lecce, ed oggi tra le più talentuose al mondo, ha scelto di suonare il Concerto in sol maggiore per pianoforte ed orchestra, uno dei cavalli di battaglia di Ravel, impegnativo e tosto, emblematico del grande compositore francese. Le mani di Rana su muovono sui tasti come passi di danza, sprigionano ritmi tambureggianti, a tratti quasi rock, si dipanano inebrianti, tornano dolci e dondolanti, come gocce di rugiada, chiudono scoppiettanti.
La gioia per l’esecuzione perfetta è suggellata dall’abbraccio tra la pianista e il direttore e dagli applausi scroscianti del pubblico. L’Orchestra Filarmonica di Benevento ha sfoggiato ancora una volta le sue raffinate qualità musicali. “Sono rimasto folgorato da questi meravigliosi ragazzi -dice Bisanti- ho accettato di venire qui perché conosco la loro storia. Mi sono subito innamorato di questa orchestra. Sono giovani entusiasti, che hanno voglia di crescere e creare cose nuove. Abbiamo lavorato col sorriso”.
Dopo la pausa, il concerto riprende con “Alborada del gracioso” e si conclude con “Ma mere l’oye”. Siamo in un’atmosfera spagnoleggiante, esaltata dall’uso delle nacchere, delle castagnette e da una pattuglia di percussionisti. “Ravel -rileva Bisanti- appartiene alla corrente impressionista dei grandi pittori, come Monet e Manet”. Il maestro ha una prestigiosa carriera, ha suonato in tanti teatri italiani ed oggi guida l’Opera Royal de Wallonie di Liegi. L’ultimo brano è delizioso, parte al piccolo trotto, poi pian piano s’impenna, diventa tempestoso, si addolcisce in un placido approdo.


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