 C'è solo un modo per ridare un’anima alla politica. Camminando, confrontandosi, ascoltando. Il messaggio di Ernesto Maria Ruffini è forte e chiaro. L’ha condensato nel libro “Più Uno - La politica dell’Uguaglianza”, presentato a Benevento, presso il Palazzo del Volontariato, per iniziativa del Laboratorio per la Felicità Pubblica. L’autore, che ha diretto per anni l’Agenzia delle Entrate, è stato visto come un possibile federatore del centrosinistra, ha stilato un vero e proprio programma per l’alternativa.
“Quegli uomini e quelle donne -sottolinea- che scrissero la Costituzione e diedero vita alla Repubblica, non erano dei superuomini. Noi siamo chiamati a fare cose più grandi di loro, prendendoci cura degli altri, della comunità, del paese. La politica è un atto di generosità. A me fa paura che quasi il 50 per cento non va più a votare, perché non vede in nessun partito la speranza di una prospettiva migliore. Bisogna guarire dal virus del personalismo ed insegnare ai ragazzi nelle scuole ad essere cittadini” .
Il compito più importante è quello di trovare compagni di viaggio. Dare risposte a tante domande inascoltate. Partendo dai bisogni reali. “Noi -denuncia Ruffini- abbiamo 6 milioni al di sotto della soglia di povertà, cioè il 10 per cento della popolazione italiana. Nessuno ha la risposta in tasca o è in grado di realizzare il Paradiso in terra, ma, come diceva Aldo Moro, “il destino dell’uomo è quello di avere sempre fame e sete di giustizia”. L’alternativa si costruisce passo dopo passo con le persone”.
Come salvare i tanti sommersi dalle onde? “Siamo molto spaesati -dice Ettore Rossi del Laboratorio per la Felicità Pubblica- per le disuguaglianze che aumentano. Servirebbero un nuovo patto generazionale ed una maggiore attenzione alle aree interne”. “Di fronte alle guerre e alla crisi ambientale -evidenzia Don Matteo Prodi- non è più tempo di giocherellare. Abbiamo bisogno di politici pensanti, senza alcuna differenza tra laici e cattolici. Servono più pacificatori, che pacifisti. Con il popolo protagonista”.
All’incontro ha portato il saluto il vicesindaco di Benevento, Francesco De Pierro, che ha letto un messaggio del sindaco Clemente Mastella, che, incoraggia Ruffini, ma lancia una frecciata a Rossi, reo di aver scelto Perifano alle ultime comunali. “Mi dispiace -scrive Mastella- per chi, tra di voi, ha preferito candidarsi con un esponente di punta, allora ora non so, della Massoneria, le cui idee rispetto, ma non sono le mie e penso neanche del mondo cattolico”. “Un esempio di generosità -conclude Ruffini- è quello di Salk e Sabin, inventori dell’antipolio, che non brevettarono. I giovani ci seguiranno se ci vedranno appassionati “.

|