Attualità     Politica     Cultura    Reportage     Opinioni    Chi siamo    Contatti    Credits     

Direttore Antonio Esposito

La musica di Tchaikovsky dal Notturno alla Sinfonia al Rococò - L'Orchestra Filarmonica col giovane violoncellista Pagano
 

lun 14-04-2025 17:36 n.589, a.e.

La musica di Tchaikovsky dal Notturno alla Sinfonia al Rococò

L'Orchestra Filarmonica col giovane violoncellista Pagano


Dal Notturno alla Sinfonia passando per il Rococò. Una vera e propria immersione nella musica di Tchaikovsky per l’Orchestra Filarmonica di Benevento, con due ospiti d'eccezione, il direttore Diego Ceretta e il violoncellista Ettore Pagano. I musicisti appaiono subito in grande spolvero. “Il primo brano -spiega Ceretta- per orchestra e violoncello, ci porta in un’atmosfera languida e malinconica, con un piccolo spiraglio di luce e speranza. Le Variazioni sul tema Rococò sono mozartiane e classiciste”.

Il concerto si distende tra suoni vellutati e morbidi, inondando di dolcezza danzante il Teatro Comunale. Si suona prima il Notturno n.4 in re minore op.19., poi si passa al Rococò. Il violoncellista Pagano, nato a Roma nel 2003, guida la barca con mano sicura. L’orchestra si ferma per dare spazio al violoncello, che  come un faro illumina il cammino. Il musicista sfoggia il suo virtuosismo con assoli vibranti e incalzanti, tra applausi scroscianti. Torna sul palcoscenico e regala una suonata dal sapore di cornamusa.

L’elaborazione che Pagano apporta nei brani è originale e piacevole. Arriva il momento della Sinfonia n.1 in sol minore op. 13- Sogni d’inverno. “Quest’opera  -fa sapere Ceretta- fu ispirata dall’Italiana di Mendelssohn, come un omaggio al nostro paese. I quattro movimenti sono dedicati ai Sogni d’Inverno, al Primo Mattino col sorgere del sole, ai Bambini che giocano nella neve e si chiudono con una danza di gioia”. Il maestro Ceretta si è diplomato al Conservatorio di Milano ed oggi dirige l’Orchestra della Toscana.

La Sinfonia è come un fiume che scorre, tra cavalcate di battaglia e dialoghi sussurrati. Violini e violoncelli tirano la volata sprigionando in tutte le direzione mille rivoli d’oro. Per un attimo c’è silenzio. Poi la musica si eleva, s’increspa, veleggia. I musicisti si destreggiano con eleganza e scioltezza tra i “flutti”. La bellezza del brano sta nella sua variabilità. Dal tempo brioso a quello processionale, dai ritmi che richiamano minuetti e valzer al festoso Saltarello napoletano, che chiude il concerto con luminosa solennità.






Categ Concerti, letto 242 volte
 

 
  Apri WhatsApp   Apri Tweeter