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Direttore Antonio Esposito

Tra sinfonie e melodie, da Rossini a Verdi, da Donizetti a Bellini - La voce calda e vellutata di Rosa Feola, nuova star della lirica
 

gio 05-08-2021 18:43 n.62, a.e.

Tra sinfonie e melodie, da Rossini a Verdi, da Donizetti a Bellini

La voce calda e vellutata di Rosa Feola, nuova star della lirica


La bacchetta di Daniel Smith e la voce di Rosa Feola, corroborate dalla padronanza strumentale dei musicisti dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, hanno disegnato nell’aria un concerto affascinante e raffinato. Un intreccio di sinfonie e melodie che si sono dipanate con dolcezza nel suggestivo scenario del Teatro Romano. Da Gioacchino Rossini a Giuseppe Verdi, da Gaetano Donizetti a Vincenzo Bellini, con un tuffo “allegro  vivace, andante cantabile, minuetto e allegretto” nella musica di Wolfang Amadeus Mozart.

Il giovane direttore australiano è partito con l’overture de “Il barbiere di Siviglia” di Rossini. Poi sul palco ‘è apparso il soprano Rosa Feola, accolta tra gli applausi, per interpretare un brano tratto da “Lucia di Lammermoor” di Donizetti. La cantante, apprezzata da alcuni anni come una delle star del panorama lirico internazionale, ha sprigionato con eleganza i suoi gorgheggi, cogliendo lo spirito tormentato della protagonista dell’opera, che riscontriamo nei versi di “Ancor non giunse” e “Regnava nel silenzio”.

Il concerto ha preso il volo con  “La Traviata” di Verdi, preludio Atto III, ed in particolare con la voce di Rosa Feola nella parte di Violetta. Il racconto musicale dell’amore racchiuso in dense e indimenticabili metafore. Il momento più intenso è arrivato quando il soprano, nel lungo vestito blu scintillante, ha cantato “E’ strano”, “Ah, fors’è lui” e “Sempre libera”, con la melodia dedicata all’amore “palpito dell’universo, “croce e delizia, delizia al cor”. Un crescendo di emozioni, culminate nell’esecuzione di “Casta Diva”, tratta dalla “Norma” di Bellini.

Il ritorno del maestro sul palco è stato sempre salutato con scoppiettante euforia. Per l’ultimo bis conclusivo Daniel Smith ha suonato la sinfonia del Guglielmo Tell di Rossini. L’orchestra dei giovani musicisti, in gran parte sanniti, ha sfoggiato ancora una volta la sua valenza professionale. Per la cantante, originaria di San Nicola la Strada, in provincia di Caserta, sono arrivati i fiori e gli abbracci  di un folto gruppo di suoi concittadini. La serata si è conclusa tra selfie e tanti bei ricordi, di quando Rosa Feola studiava al Conservatorio di Salerno, dove si è diplomata, e del suo perfezionamento presso l’Accademia di Santa Cecilia, con Renata Scotto. Il soprano ha lavorato per diversi anni anche col maestro Riccardo Muti.

Sulle gradinate del Teatro Romano abbiamo incontrato Beatrice Rana, la direttrice artistica dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, appena tornata da Nizza, dove ha suonato proprio l’altro ieri. “Finalmente anche io -ha esclamato la pianista- posso godermi un concerto da spettatore. Rosa Feola è della vostra terra, è un orgoglio della Campania, mentre Daniel Smith, pur essendo giovane, si è già affermato in campo internazionale. La rassegna continuerà domenica prossima col maestro Antonio Pappano”.



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