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Paolo Ascierto: "Fuori dalla pandemia nella primavera 2022" - Il manager Ferrante: "Se mi dovessi curare, verrei qui al San Pio"
 

ven 27-08-2021 18:06 n.69, a.e.

Paolo Ascierto: "Fuori dalla pandemia nella primavera 2022"

Il manager Ferrante: "Se mi dovessi curare, verrei qui al San Pio"


"Sono sicuro che vaccinandoci tutti e continuando a mantenere mascherine e distanziamento, per la primavera 2022 saremo fuori dalla pandemia”. Il messaggio incoraggionte arriva da Paolo Antonio Ascierto alla fine del convegno tenutosi nell’ambito della rassegna “Benevento Città Spettacolo”. L’illustre oncologo sannita, che opera al Pascale di Napoli, salito alla ribalta nazionale ed internazionale, durante l’acuirsi del coronavirus, per aver individuato una cura che porta il suo nome, affronta l’argomento ad ampio raggio, in sintonia con le previsioni annunciate dall'americano Anthony Fauci.

La fuoriuscita dal tunnel è costretta, però, ad attraversare le imprevedibili varianti. Per dirla con il poeta, il cammino si farà strada facendo. “Una delle cose che più mi fa rabbia -ha detto Ascierto- è la cattiva comunicazione che c’è stata all’inizio, quando addirittura era stato detto che il virus non sarebbe arrivato in Italia. Questo ha comunque una sua spiegazione, perché questa pandemia è un qualcosa di giovane, è nata all’improvviso da un virus sconosciuto, del quale non si sapeva assolutamente niente. Tante sono ancora le domande aperte. Qual è il valore soglia? Dobbiamo fare la terza dose? Probabilmente sì perché tutti i vaccini richiedono un richiamo e perché il virus muta. Il vaccino è nato poco più di un anno fa e quindi anch’esso è giovane. Si comincerà forse con le categorie deboli ed il personale sanitario”.

Nel dibattito, moderato con spigliatezza dalla giornalista Rai, Annalisa Angelone, ha portato il suo contributo Mario  Ferrante, direttore generale dell’Ospedale San Pio di Benevento. “Nel nostro nosocomio -ha rilevato il manager- abbiamo appena 9 ricoverati. Tra i dipendenti la percentuale dei vaccinati è altissima. Sono solo sei i non immunizzati, di cui quattro donne in gravidanza, che stanno a casa, uno in ferie ed un altro che ha deciso di vaccinarsi. Abbiamo attualmente 36 posti dedicati al Covid. Nel padiglione Moscati è stato attivato il Centro di Robotica. Il San Pio è interessato da progetti per 50 milioni di euro. Avremo altri 80 posti per dicembre. Ci sarà la Medicina Nucleare e il secondo apparecchio per la radioterapia. Già sono state attivate due Risonanze Magnetiche ed una Tac di ultima generazione. Ad Oncologia è arrivato il primario Antonio Grimaldi, che proviene dalla scuola di Ascierto. Il vento sta cambiando ed aumenta la credibilità. Stiamo svolgendo frequenti concorsi. Ci sono le professionalità, le competenze, i professionisti. Se mi dovessi curare verrei senza dubbio qui al San Pio”.

Un raggio di luce è stato diffuso anche sulla spinosa e controversa questione dell’apertura delle scuole in presenza. “Si raggiunge -ha osservato Ascierto- la cosiddetta “immunità di massa” quando almeno il 70 per cento della popolazione ha una protezione. Ma qui c’è un risvolto da considerare: il 30 per cento sono giovani sotto i 18 anni. Quindi, se non si vaccinano, devi vaccinare proprio tutti. Nel Sannio siete a buon punto col 73 per cento degli immunizzati con seconda dose. La preoccupazione maggiore proviene dalla variante Delta, che è molto infettiva rispetto alle altre e fortunatamente non più aggressiva. Credo che le scuole possano aprire in maniera abbastanza sicura”.

Nei giorni del lockdown, Paolo Ascierto diventò una star televisiva, fu protagonista anche di un confronto serrato con Massimo Galli del “Sacco” di Milano. La sua cura per l’artrite, basata sul Tocilizumab, cominciò a dare risultati positivi anche contro il coronavirus. Dopo una lunga e discussa fase di sperimentazione, nel giugno scorso l’Aifa ha dato il via libera alla somministrazione di quel farmaco. Il parere definitivo dell’Ema sul piano europeo dovrebbe arrivare nel prossimo ottobre. “Parlano i fatti -fa notare Ascierto- tante persone si sono risvegliate nel giro di 24 ore. Col Pascale, lo Spallanzani di Roma e il San Gerardo di Monza stiamo lavorando per un vaccino italiano su 80 pazienti. A breve avremo i risultati”.

L’oncologo, specializzato nella cura del melanoma, è un figlio del Sannio. La madre è di Solopaca ed il padre di Sant’Agata dei Goti. Da ragazzo, in queste terre, veniva a vendemmiare coi nonni. “Ho fatto conoscere la falanghina ai miei amici americani -ha sottolineato con orgoglio- perché ogni anni organizzo un convegno internazionale. Ora sto portando avanti un progetto di sensibilizzazione con gli attori napoletani Gigi e Ros. Sono contento che il dottor Grimaldi sia venuto a Benevento. E’ un talento. Per usare una metafora calcistica: fatelo giocare, dategli la palla e vedrete che farà tanti gol.

“Per il coronavirus -ha concluso- non dobbiamo pensare che il pericolo sia passato. Guardiamo a quello che è successo l’anno scorso. L’estate è trascorsa tranquilla, poi c’è stato quell’agosto scellerato ed è arrivata la seconda ondata, più devastante della prima. Le nostre armi sono i vaccini ed i comportamenti rispettosi delle regole. Dobbiamo recuperare il gap degli screening di massa. La Rete Oncologica Campana è un fiore all’occhiello della nostra regione. In questo campo non siamo secondi a nessuno”.

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