"Fratelli e sorelle rendetevi protagonisti di una nuova stagione di sviluppo. Vigilate sui soldi pubblici. Unitevi e superate il campanilismo”. Questo il senso del documento stilato dai vescovi riuniti a Benevento. Il messaggio appello è stringato e va al cuore dei problemi. Lo spediranno a Draghi e Mattarella. Chiedono di fermare il declino delle Aree Interne del Mezzogiorno, che i Fondi Europei vengano spesi bene e distribuiti equamente in tutto il paese, perché, citando don Lorenzo Milani , “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto fare parti eguali fra diseguali”. Perché questi territori non sono figli di un Dio minore. Qui vivono 13 milioni di abitanti, ci sono risorse che possono diventare il “polmone del paese”.
“Sentinella, quanto resta della notte?-si chiedono nel testo- Quanto ancora dovremo attendere? Come pastori delle aree più marginalizzate del paese di dieci regioni, abbiamo ascoltato le sofferenze e le attese del nostro popolo e abbiamo condiviso il loro senso di frustrazione e l’abbandono da parte delle istituzioni. I problemi emergenti sono diritti negati, quali la salute, l’ istruzione, il lavoro, la viabilità, un ambiente salubre, le interconnessioni”. L’incontro al Centro La Pace è stato promosso da Felice Accrocca, vescovo di Benevento. “Si spera che il governo prenda in mano la questione -sottolinea il prelato- sono passati tanti anni dall’ultimo piano. Non vogliamo invadere il campo della politica. Ma ora è più difficile far finta di niente”.
“I vescovi -continua il documento- intendono manifestare vicinanza, incoraggiamento a rendervi protagonisti di una nuova stagione di sviluppo, ad un impegno comune, a fare rete, uscendo dalla logica dei campanili. Alle nostre chiese locali chiediamo di ascoltare i nostri fratelli afflitti da storiche ed incalzanti difficoltà. Ci impegniamo a costruire una chiesa partecipativa, coinvolgente e coraggiosa, che valorizzi adeguatamente il contributo dei laici, in particolare delle donne, per costruire ponti con le istituzioni nazionali e periferiche, nella relativa “Sperimentazione Nazionale” e per l’applicazione delle Zes”.
L’accorato appello ha quasi il sapore di una sfida alla classe politica. “Alle istituzioni – prosegue il testo- alla vigilia del Pnrr, chiediamo di disegnare un nuovo modello di sviluppo, equo e condiviso, in cui le Aree Interne possano diventare concretamente “il polmone verde”, con risorse e disponibilità a costruire intorno alle loro potenzialità naturali, paesaggistiche, storiche, religiose, culturali, una vera prospettiva di riscatto”. Al convegno di Benevento è giunta una lettera di apprezzamento di Papa Francesco ed ha partecipato anche il segretario generale della Cei, Stefano Russo. “Il paese non crescerà-ha detto nella sua relazione- se non insieme. Come dice un proverbio africano: se vuoi andare veloce, corri da solo, se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno”.
“Auspichiamo -concludono i vescovi- che le risorse finanziarie vengano utilizzate per opere fondamentali, che la diligenza dei fondi europei in arrivo non venga assaltata scompostamente, ma che vada a destinazione con una distribuzione equa e trasparente, che la cultura delle competenze prevalga sulla prassi del ricatto elettorale e del clientelismo, la tutela dell’ambiente contribuisca a ridurre i rischi di calamità naturali e a produrre uno sviluppo sostenibile”.
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