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Gli Amici della Terra: "Fermate la devastazione dell'Oasi sul Calore" - Gli ambientalisti contro il comune
 

mar 07-09-2021 17:46 n.81, Giovanni Picone

Gli Amici della Terra: "Fermate la devastazione dell'Oasi sul Calore"

Gli ambientalisti contro il comune


Stanno proseguendo incessantemente i lavori della presunta “bonifica idraulica”, che il Comune di Benevento ha programmato attraverso il cospicuo finanziamento, ottenuto tramite il cosiddetto “Bando periferie”, e che interessa il tratto urbano del fiume Calore che va dal ponte ferroviario della tratta BN-AV sino al Parco Archeologico di Cellarulo.

Mi preme evidenziare che tali interventi stanno devastando completamente l’alveo del fiume Calore, come da noi già più volte denunciato, nell’indifferenza di tutti, compresi politici, amministratori e le locali associazioni ambientaliste.

Le sponde interessate dai lavori, rientrano anche nell’Oasi Zone Umide Beneventane, gestita da quasi un decennio dalla Lipu,su affidamento della Provincia di Benevento.
I lavori sono stati effettuati sino ad ora durante tutto il periodo della riproduzione della fauna fluviale, incluse le specie protette, tutto ciò senza alcun tipo di controllo da parte degli organi competenti e in dispregio alle leggi nazionali e alle Direttive comunitarie.

Tra i vari danni arrecati al patrimonio naturalistico,segnalo che sono state sradicate anche la vegetazione e le alberature che consolidavano le sponde fluviali, sostituite nei tratti già interessati dai lavori dalla piantumazione di ridicole nuove alberature, disposte geometricamente lungo le sponde del fiume.

Il Club di Benevento degli Amici della Terra, già nel mese di aprile, aveva denunciato presso il Comando Stazione dei Carabinieri Forestali, l’inizio di questi lavori, questo perché si temeva che la prosecuzione dei suddetti lavori avrebbe coinciso con il periodo di riproduzione dell’avifauna, e quindi richiedeva la sospensione, alla luce del fatto che il fiume Calore rientra tra i principali corridoi ecologici fluviali della Campania.

Oggi si scopre che questi lavori erano iniziati senza la prevista sorveglianza archeologica del cantiere, che tra l’altro nell’area interessata dallo stesso coinvolge numerosi siti archeologici e fluviali, di cui Benevento potrebbe ben vantarsi se questo unicum fosse ben tutelato. Dagli atti risulta che il Dirigente del Settore Urbanistica, l’architetto Antonio Iadicicco, è stato costretto a determinare l’interruzione dei lavori in data 19 maggio 2021, ed avviare una spasmodica selezione per la ricerca e l’affidamento dell’incarico di assistente archeologo dei lavori, che è stato dato a Giuseppe Conte.

Perchè tutta questa superficialità? Questo mancato controllo porterebbe a pensare che l’impresa appaltatrice abbia operato almeno fino ad allora senza alcuna sorveglianza archeologica e in spregio alle leggi nazionali, col rischio di provocare danni irreparabili ai  ritrovamenti archeologici esistenti nella zona interessata dai lavori.
La devastazione delle sponde del Calore è sotto gli occhi di tutti.Per questo ci auguriamo che la magistratura metta fine a questo tentativo dell’Amministrazione comunale a guida Mastella di calpestare ogni regola negli interventi di manutenzione idraulica, che sono da considerarsi fondamentali per una rispettosa gestione del territorio, che si fonda
necessariamente sulla corretta manutenzione e valorizzazione dei corsi d’acqua.



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